1. Lezioni Private


    Data: 07/08/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: DeSade1972

    Andavo ormai da anni da Lorella per lezioni o meglio, ripetizioni di matematica. Ci davamo spesso del tu e facevamo quasi ogni volta delle grandi discussioni anche non-inerenti alla materia per cui prendevo studio. Lei era una ragazza sui 30 anni e io poco più che un diciassettenne. Era meridionale e si sentiva spesso l'accento. La nostra amicizia , che si consolidò sempre più spesso le permetteva di scherzare con me e usare toni fortemente informali. Non dimenticherò mai il giorno in cui, volontariamente o no, mostro in modo decisamente estremo la sua informalità con me. Erano circa le 3 del pomeriggio di un giorno nuvoloso. A volte si vedeva che aveva meno voglia di darmi lezioni perchè era stanca dopo un giorno di scuola con classi difficoltose. La cosa che non cambiava mai invece era il suo abbigliamento, quello di quel quel giorno mai lo dimenticherò. Appena arrivai e mi aprì la porta sentì subito un tremare in petto e poi eccitazione pura. Aveva un vestito di un pezzo solo nero abbastanza corto, una scollatura tremenda - considerando che era professoressa - che faceva risaltare le sue enormi tette; un paio di calze in collant autoreggenti da panico. Si riusciva a intravedere dal vestito malauguratamente corto. Comunque a parte il vestiario, casualmente erotico ed eccitante, quel pomeriggio aveva poche buone maniere. Mi dava spesso dei compiti da fare a casa e io ovviamente non li facevo perchè le lezioni già mi stancavano. Senza rendermi conto , ebbi un'erezione ...
    ... tremenda già dopo essermi seduto al tavolo dove studiavamo. Si comportava come se nulla fosse. Attraverso la scollatura immaginavo le sue tette enormi e mi eccitavo sempre più a vedere come accavallava quelle gambe rivestite da calze. Ero abbastanza calmo all'inizio poi non so perchè il gesto che mi fece perdere la testa arrivo subito. Il suo vestirsi provocatorio senza saperlo mi faceva impazzire. Poco dopo che eravamo seduti si alzò per prendere il caffè e si tolse gli stivali lì davanti con me che facevo finta di fare degli esercizi. Potevo vedere le gambe con le sue calze bene, con anche i piedi scoperti. Avrei voluto leccare quelle gambe e baciato quei piedi per sempre. Poco dopo si sedette e le diedi il quaderno. Esclamò subito in tutta la sua merdionalità burlesca dicendomi che ero uno scempio a fare errori così grossolani. Ci mettemmo a ridere ma lei disse che mi avrebbe punito volentieri. Al sentire di quelle leste parole mi sentivo super eccitato. Avrei fatto qualunque cosa. Sarei stato suo schiavo. Per punirmi lesse fino alla fine tutti i miei esercizi e sobbalzò di nuovo a vedere un errore grave. Per mostrarmi simpaticamente il suo disdegno mi diede un calcetto sulle gambe da sotto il tavolo con quei piedi avvolti dal collant che avrei leccato fino a disidratarmi. Stavo davvero male dopo questo e così per ridere dissi che meritavo davvero dei calci in faccia. Lei mi assecondò subito e dopo mi chinai giù dal tavolo facendo finta di prendere qualcosa dallo zaino. Lei ...
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