1. A te ...


    Data: 09/08/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: alexwriters, Fonte: Annunci69

    Come un mendicante, un drogato in cerca della sua dose non resisto, mi sporgo verso il vuoto e prendo il tuo cuscino.
    
    Lo respiro e il tuo odore si propaga in me, si fa carne della mia carne, sangue nelle mie vene, mi scorre dentro e riempie fugacemente questa desolante assenza.
    
    Per un attimo sei ancora qui con me, il tuo respiro nel mio, il tuo peso su di me, la tua pelle nelle mia pelle.
    
    Il tuo profumo mi inebria e mi porta lontano, il tuo fantasma risorge dal vuoto, ti sento ancora vicino, ho l’impressione di poterti avere di nuovo, anche solo l’illusione della tua presenza mi fa battere il cuore più veloce, pompare il sangue con violenza.
    
    Ma è solo un attimo, una nostalgia, un gioco di specchi dove tutto è fumo. E la realtà si abbate su di me come la lama del boia, inesorabile squarcia il velo e ritorna il vuoto.
    
    Ma non voglio lasciarti andare, non posso ancora lasciarti andare e allora mi aggrappo con tutte le mie forze a quello che mi resta di te.
    
    Momenti, frammenti, scollegati nel tempo, ma così veri, così vividi. Se allungo la mano posso sentirti, assaporarti.
    
    Posso leccare la grana della tua pelle, baciare le tue labbra, bere il tuo respiro.
    
    Mi fondo con te, ti mangerei per renderti mio, fare del mio corpo il tuo, sentirti battere in me.
    
    Ma non posso, lo vorrei ma la desolante realtà è che non ci sei più.
    
    E darei tutto, tutto quello che ho, tutto quello che sono, per un momento, un respiro ancora.
    
    Per sentirti gemere sotto di ...
    ... me, le tue mani a graffiarmi la schiena, le tue labbra socchiuse, lucide di te, il tuo respiro affannato, il tuo sguardo fisso nel mio, velato dal piacere mentre mi spingo in te.
    
    Dolcemente, violentemente, con lentezza. Colpi profondi e ritmati, veloci e stuzzicanti, per farti implorare, per fartene volere di più, per farti gridare, per unirci, noi due insieme, per farti l’amore.
    
    Ma non faccio altro che fottere l’aria, spingermi nel vuoto, sterile recipiente, assenza di sostanza, tu non ci sei. Non ci sei più. Non tornerai.
    
    E mi manca tutto, mi manca la tua stupida rabbia perché non capisco l'infatuazione per Ken il guerriero, perché dai quanto è figo con tutti quei muscoli, mi mancano i tuoi calzini seminati per casa e il mio borbottare nel raccoglierli, mi manca litigarci gli scampoli di divano liberi per non disturbare il sonno delle nostre palle di pelo pelose.
    
    Mi manca chiamarti amore, mi manca passare la mano nei tuoi capelli, mi mancano i tuoi baci al dentifricio, i primi della giornata, per iniziarla bene.
    
    Mi manca il tuo sapore, il tuo cazzo in bocca, il peso del tuo uccello, il suo aroma, la sua forma.
    
    Mi manca il tuo viso, soffuso di rossore, mi manchi tu.
    
    E allora inseguo il tuo fantasma, lo evoco, lo guardo, ci guardo insieme, a scopare per rabbia, perché la litigata finisce a letto e lottiamo per il predominio, sopra io, sopra tu.
    
    Ci guardo farci le coccole, davanti alla tv, a guardare un programma che non ci interessa perché piace ...
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