1. Lui e lei: tra favole e realtà


    Data: 26/10/2017, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: oltreconfine, Fonte: Annunci69

    ... sta leccando per prepararlo alla festa"; e mentre Luca pronunciava quest'ultime parole, a renderle più veritiere, le sue dita preventivamente fatte bagnare dalla di lei bocca, le accarezzavano il buchino con movimentti lievi e rotatori che finiva immancabilmente con il farle sparire a turno dentro di lei. Erano gli attimi nei quali Luca pensava come quella scena non avrebbe avuto bisogno di commenti ne necessitasse di alcuna ulteriore richiesta. Lei, sempre cavalcandolo, sollevandosi un pò, sfilava l'uccello grondante di umori dalla figa e poi,reclinandosi all'indietro mentre assumeva la posa statuaria dell'impalata, lo indirizzava nel proprio culo pronto come non mai a riceverlo. Gli umori di piacere dell'uno e dell'altra nel quale l'uccello era avvolto, come un baco nella sua seta, lo facevano scomparire senza alcuna resistenza nello sfintere di lei, che aveva preso a muoversi quasi fosse una tarantolata in attesa dell'esorcismo. Sdraiato, Luca l'ammirava inarcare la schiena, sgrillettarsi con le dita che poi finivano in bocca, sollevarsi a turno i seni e leccarne i capezzoli, tirarsi su i capelli e....cercare, cercare con la bocca avida, a destra e sinistra, un cazzo da spompinare. "Ma dove sono, dove sono spariti gli uomini che erano qui un istante fa?" chiedeva sottovoce, delusa e implorante di quell'assenza improvvisa. "Sono sempre dietro di te, rispondeva Luca; ecco, si stanno avvicinando a noi, a te, per essere ospitati dalla tua bocca e dal tuo culetto". E mentre ...
    ... Luca pronunciava queste parole le porgeva entrambe le mani e lei sceglieva le dita, portando alla bocca ora l'indice,poi il medio e infine entrambi, simulando alla perfezione il gesto tanto desiderato di leccarne almeno due contemporaneamente. E poi lanciando sguardi infuocati, uniti a quel surgere così avido, facevano giungere all'uccello di Luca gli impulsi ripetuti e incontenibili delle pareti elastiche del culo di lei. Era il sopraggiungere degli spasmi anali, addomesticati soltanto dai gemiti languidi di un piacere senza fine, che davano a Luca il segnale liberatorio con il quale poteva finalmente svuotarsi dentro di Lei con il suo fiume caldo di crema.
    
    Quante, quante volte pensava Luca, aveva assistito a quelle scene ancora oggi eccitanti al solo ripensarle.Quante volte ne aveva fatto corollario di un teorema inscritto nella mente di ogni donna , alla quale bastava nulla per accenderne le fantasie inconfessabili.Quel loro sentirsi appagate nella bulimia di membri che ruotano intorno a loro senza più curarsi se appartenenti a uomini belli o brutti,alti o bassi, magri o grassi, bianchi o neri. La voglia, solo la voglia di cazzi e tanti, di ogni dimensione e colore era , o così era sembrato a Luca, l'unica vera ragione di orgasmi senza paragoni,rispetto a quelli raggiunti con una scopata orfana di quelle fantasie che, come uno specchio, si riflettevano anche nel suo intimo piacere di provocarle nella lei. Ma era pur sempre un piacere riflesso il suo.
    
    Sin quando, un ...