Figlia modello
Data: 10/08/2019,
Categorie:
Incesti
Autore: enea
... aspettando il ritorno di mio padre a casa. Attraverso lui mi obbligava a fare quello che lei desiderava. Non ero stupida, ma l'irresistibile voce di mio padre, il suo sguardo dolce e comprensivo mi trasformavano in un perfetto automa.I giorni più felici della mia vita, oltre ai sabati e alle domeniche, erano quelli in cui mio padre rimaneva a casa per malattia o quando si partiva per le vacanze dai nonni. Il mio rapporto con nonni e parenti in generale non era molto meglio di quello con mia madre: non vedendoli quasi mai (vivevano lontano dalla città dove noi abitavamo) per me erano come degli estranei. Le loro attenzioni e i loro regali non avevano alcun effetto su di me. Certo, non ero un'ingrata, li ringraziavo, ma era chiaro che mai nessun loro gesto avrebbe potuto sottrarre la mia attenzione dal mio dolce paparino.Con il passare del tempo le mattine durante i fine settimana erano diventate la cosa più importante del mondo. Mentre i miei erano ancora nel mondo dei sogni mi intrufolavo sotto le coperte nel lettone e mi abbracciavo al mio dolce paparino. Mi sentivo una dea.Da li a poco cominciai a chiedermi cosa avesse di speciale mia madre che io non avessi. Inizialmente credevo che si trattasse delle faccende domestiche, per cui feci l'impossibile per sostituirmi in tutto e per tutto a mia madre nei lavori casalinghi. La cosa la meravigliò un po'. Forse aveva pensato ad un cambiamento del mio carattere, del mio modo di essere. Fatto sta che mi lasciò fare, visto che ne ...
... guadagnava in termini di tempo e fatica.All'età di tredici anni, con l'arrivo delle prime mestruazioni, scoprì che il mondo dei fiori, delle api, delle cicogne e dei cavoli che avevo immaginato fino ad allora esisteva realmente. La stessa sera che scoprii di avere del sangue nelle mutandine corsi tra le braccia di mio papà urlando e piangendo come una disperata. Credevo di essere malata, di aver preso qualche malattia incurabile che mi avrebbe separato per sempre dalla persona che amavo di più al mondo.Lui, come sempre, con calma e dolcezza, riuscì a spiegarmi che ero ormai diventata una donna, che da quel momento avrei potuto avere figli miei, proprio com'era accaduto a mamma quando ero nata io. Cercò di spiegarmi, sebbene un po' imbarazzato, come funzionava quel pezzo di mondo dove una donna e un uomo si innamoravano e finivano a letto non per dormire.Da quel momento tutto mi sembrava un po' più chiaro, soprattuto alcuni miei perchè trovavano una spiegazione plausibile. Qualche anno dopo le idee sulla faccenda si fecero ancora più chiare: uno dei miei compagni, con la scusa di farmi vedere un documentario e con l'intento segreto di potermi portare a letto, mi fece vedere un film porno dove tutto era ben evidente. Guardando il piacere dipinto sulle facce degli attori mi resi conto di aver trovato l'ultimo tassello di quel rompicapo che ormai durava una vita: mio padre amava mia madre perchè oltre alle faccende domestiche, le coccole e le carezze faceva anche quel genere di ...