1. Io, bruno e alessandra - capitolo 2


    Data: 11/08/2019, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: Honeymark

    ... allontanandomi, anche se avrei preferito continuare a palparli così.
    
    Presi la Nikon e ripresi a dare disposizioni.
    
    - Bruno, mettiti in piedi e girati verso di lei. Alessandra, inginocchiati davanti a lui,
    
    Una volta che fu a portata con la bocca, capì da sola cosa doveva fare, ma le diedi ordini lo stesso. A me piaceva darli e a lei obbedire.
    
    - Mettigli una mano sotto l’uccello e accarezzagli le palle.
    
    Lo fece.
    
    - Adesso con la destra abbassagli il prepuzio e scoprigli il glande. Ecco brava.
    
    Io continuavo a scattare foto.
    
    - Baciagli la punta, brava, comincia a infilartelo in bocca,
    
    Click-Click-Click.
    
    - Dentro, di più…
    
    Click,
    
    - SMarcoalo…
    
    Click-Click.
    
    - Prendilo tutto fino in fondo… - Sfilalo, prendilo, succhialo, butta fuori la lingua che vedo se riesci a leccargli le palle così… Non importa, adesso cambiamo.
    
    Feci altre foto, poi ordinai a Alessandra di mettersi alla pecorina e a lui di montarla così. Glielo infilò.
    
    - Prendigli le tette in mano… Aspetta, che vengo davanti a fotografarvi il viso…
    
    Click-Click.
    
    - Tirala su tenendola per le tette…
    
    Click click.
    
    - Rimettila a quattro zampe che vi fotografo da dietro.
    
    Mi portai dietro e li fotografai.
    
    - Sdraiala pancia sotto… Chiavala… No, falle tenere le gambe strette e tu tienile ai lati… Bravo… Chiavala così… sì… Aspetta, le accavallo le caviglie…
    
    Poi ordinai a lui di sdraiarsi pancia in su, quindi dissi a lei di prenderglielo in bocca e poi di infilarselo così, ...
    ... a smorzacandela. Stavolta il cazzo funzionava bene e ci riuscì. Scattai foto a raffica per avere la sequenza della penetrazione.
    
    Li feci mettere un po’ in tulle le posizioni, a cucchiaio, a forbice, di lato, sempre scattando foto.
    
    Alla fine chiesi loro come volevano venire, e anziché dirmelo me lo fecero vedere. E io scattai altre foto.
    
    Si rimisero l’accappatoio e io mi asciugai il sudore.
    
    - Come faccio per farvi avere le foto?
    
    - Ci dai la schedina della Nikon. – Disse Bruno. – Domani te la ridò.
    
    Non si fidavano a lasciarmi le foto, o quantomeno tutte, e facevano bene. Alla fin dei conti ero un estraneo e per giunta giornalista…
    
    Sfili la schedina e gliela diedi.
    
    - Senti Marco, - disse lui. – Domani sera, se vieni a cena da noi, ti facciamo vedere il servizio fotografico pulito e montato. Che ne dici? Sei libero?
    
    - Con il lavoro che faccio non sono mai in grado di organizzarmi un sabato come si deve, - risposi. – Sì sono libero.
    
    - Ci vediamo qui a cena alle 20?
    
    - Ottimo. Cosa preparate, così porto il vino giusto.
    
    - A te piace il pesce?
    
    - Sì, certo.
    
    - Affare fatto allora. A domani.
    
    Tornai a casa super eccitato. Non avevo mai avuto un’avventura così. Ero davvero contento che la sera dopo sarei tornato da loro. E a guardare le foto.
    
    Già, le foto… Io ho sempre due schedine in funzione nella macchina fotografica. Mi era capitato una volta che mi avevano sequestrato la scheda e da allora, visto che ce ne stavano due, le usavo doppie in ...