Ad occhi chiusi...
Data: 12/08/2019,
Categorie:
Etero
Autore: BIMBA79
«Da togliere il fiato» sussurri senza distogliere lo sguardo dall'immenso specchio d'acqua che si estende davanti a noi. «Peccato solo, si geli qui fuori» ribatto cercando di ranicchiarmi il più possibile al tuo petto. Seduti sul pavimento di legno, avvolti in un bozzolo di lana, contempliamo il panorama che, oltre la balaustra del balcone della nostra piccola camera, è da mozzare il fiato. Sulle acque frastagliate del piccolo golfo, danzano agglomerati di ghiaccio che illuminati dal ben noto "sole di mezzanotte" riflettono sfumature di un azzurro intenso. Il suono della risacca è quasi impercettibile al nostro udito, ma ben visibile agli occhi l'andirivieni violento delle onde. Occhi adoranti, increduli, nonostante siamo in procinto di ripartire, dopo tutti questi giorni, ancora non si capacitano di cotanta bellezza. L'aria che sferza i nostri corpi è quasi gelida stanotte, "mite" l'hai definita tu, facendomi ridere sguaiatamente delle tue strambe percezioni sensoriali. Sei un uomo passionale questo è indubbio, caloroso si potrebbe dire, una stufa, insomma, e io ne approfitto per accoccolarmi su di te, cercando quel calore e quella sensazione di protezione, che fino a qualche giorno fa, potevo solo immaginare. Ma oggi, mi è mancato questo contatto, nonostante i diciassette gradi, durante una delle nostre escursioni, il solo guardarti mi faceva venire i brividi e ghiacciare il sangue nelle vene. Ora la stanchezza, di un'intera giornata passata alla ricerca di panorami ...
... suggestivi, si sta riversando come una colata lavica dentro di noi. I nostri occhi sono segnati e stanchi. I nostri movimenti come al rallentatore. Eppure, l'immensità di questo incantevole scorcio non ci permette di abbandonarlo. «Grazie» aggiungo sottovoce, come a non voler distrarti. «Grazie di cosa?» mi chiedi con tono dolce ma incuriosito. «Di avermi portato con te» confesso abbassando sensibilmente il tono della voce, quasi imbarazzato, consapevole che la tua risposta sarà tanto sarcastica quanto sottile. «Beh, sei l'unica persona che conosco alla quale non si congelano le chiappe, inevitabile che la scelta ricadesse su di te, convieni?» ribatti con quella candida supponenza che ti contraddistingue, con il solo intento di ammutolirmi. «Ma che stronzo sei» cinguetto alzando sensibilmente il tono della voce, cercando di parti risentita. «L'unico» ti limiti a rispondere con tono suadente, senza staccare gli occhi dalla scia di luce che muta forma e colore nel cielo, troneggiando, sopra di noi. Mi inchiodi a quella parola per qualche istante, lasciandomi interdetta e piacevolmente divertita. Spalle al muro, come si suol dire, come sempre. La tua essenza mi fa precipitare nel buio del mio desiderio ogni volta che sfoggi le tue armi, difficile trovare la forza di opporsi. In un impeto, districandomi dall' abbraccio che mi tiene incollata al tuo petto, mi volto fino a trovare il tuo viso. Riflettendomi nei tuoi occhi ti sovrasto mettendomi in ginocchio, senza darti modo di toglierti ...