La mia segretaria Padrona - 2
Data: 18/08/2019,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: Deadpool80
Nella settimana successiva continuarono i tormenti quotidiani. Ero sottoposto a una pressione costante da parte sua. Ogni giorno mi chiedevo cosa si sarebbe inventata. Ero effettivamente eccitato dall'essere diventato il giocattolo di quella donna: potevo comandare su tutti in quella azienda tranne che su di lei, anzi ero sottoposto al suo dominio. I limiti erano: non farci scoprire e niente segni permanenti altrimenti mi avrebbe scoperto mia moglie. I plug entravano e uscivano dal mio culo a suo piacimento, con variazioni di dimensioni e tempi. Quella piccola penetrazione mi causava sempre una erezione. Tutto era sempre accompagnato dai suoi discorsi, anzi insegnamenti sulla dominazione. Un giorno inizió a masturbarmi alla mattina appena arrivata e ogni volta si interrompeva prima di farmi venire. Mi fece sborrare alle sei prima di andare a casa, quando mi misi indegnamente a baciarle i piedi purché finisse l'opera. Il weekend decise di lasciarmi stare, e abituato ai suoi ordini mi sentii quasi trascurato. Il lunedì andai in ufficio solo di passaggio perché il pomeriggio sarei dovuto partire per un viaggio di lavoro in un'altra città per restare via tutta la settimana. Si presentò come sempre nel mio ufficio. "Non voglio che in questa settimana fuori tu vada a puttane come eri abituato. Escort le chiami... Apriti i pantaloni e tiralo fuori". Eseguii. Mise un cerchio metallico attorno al cazzo e lo fece passare sotto le palle, poi infiló il mio cazzo in una specie di guaina ...
... di plastica. "Con questo resterai sicuramente in castità, la chiave la terrò io, tu scordati di avere erezioni, neanche le seghe ti puoi fare." Ovviamente questo discorso mi causò un abbozzo di erezione che andò a sbattere contro le pareti della guaina. Salii in auto e partii. La guida non risultó molto scomoda, cominciai a pensare che potevo girare solo con pantaloni larghi, niente partite a tennis o jogging. In albergo le sera mi feci una doccia cercando di capire come lavarmi, fortunatamente era studiato apposta. Ogni volta che andavo in bagno o in doccia pensavo che le chiavi erano in possesso della padrona. Quello era l'effetto voluto non ero più padrone di fare quello che volevo. La padrona di faceva sentire solo verso sera per avere un report preciso della situazione dei miei genitali. L'ultima sera, il giovedì, mi scrisse un messaggio di avvisarla quando ero in camera dopo la cena. Così feci. "Adesso ti faccio giocare un po', così ti riabitui per quando torni. Spogliati, fatti una doccia e resta nudo." Mi spogliai e mi lavai. "Adesso prendi il bagnoschiuma, lo versi su un dito e te lo infili nel culo." Finora era sempre stata lei a penetrarmi, non aveva mai ordinato che lo facessi io. Mi passai la mano dietro e con il dito con il bagnoschiuma mi toccai il buco poi lo feci scivolare dentro. Voleva un racconto dettagliato di tutto, per umiliarmi ancora di più aggiungeva domande e commenti. "Perché ti sei messo un dito in culo?" "Perché me lo hai ordinato" "E così se ti ...