1. Nora e io 01


    Data: 27/10/2017, Categorie: Prime Esperienze Autore: Difficilissimo, Fonte: Annunci69

    ... fu dolce e paziente, mi tranquillizzò e mi guidò alla prima penetrazione, che per me sinceramente non fu affatto dolorosa. Non avevo nemmeno il preservativo e lei mi aveva avvertito di venirle all’esterno, altra fonte di preoccupazione per me, visto che ero convinto di non riuscirmi a tenere. All’inizio fui delicato, volevo come esplorare questa cosa a me nuova e nel mentre le passai le mani lungo il corpo. Aveva una bella liscia e profumata e mi faceva effetto perfino palparle quei minuscoli seni e gustarmi i suoi leggeri gemiti. Quando mi accorsi che non era poi cos’ difficile gestire il mio pisello, presi coraggio e iniziai a spingere ben più forte, prendendo un buon ritmo e notando che Alessia stava decisamente gradendo. Tuttavia la scopata durò veramente poco ma non per colpa del sottoscritto, visto che mi sentivo ancora di lungo corso. Proprio sul più bello udimmo il portone di casa aprirsi e il padre avvertirla che era tornato prima dal lavoro. Alessia diventò di tutti i colori, mi spostò di scatto e iniziò a infilarsi l’intimo, poi accattò tutti i miei vestiti e me li mollò in mano, ordinandomi di sparire sotto il suo letto. Rimasi là non so per quanto, forse un’ora! Pensai che non sarei tornato nemmeno a casa e per fortuna mi ricordai di togliere la suoneria al cellulare perché avrei rischiato di essere scoperto. Unica fortuna fu che riuscì, in quel periodo là sotto, a rivestirmi, così che, non appena lei mi fece cenno di uscire, approfittai del fatto che il padre ...
    ... era sotto la doccia e prima che tornasse la mamma sgattaiolai fuori. Ovviamente l’episodio mi scioccò non poco, tant’è che nei giorni a venire rifiutai sempre i suoi inviti a casa e trovammo un nuovo nido d’amore. Infatti la palestra della nostra scuola aveva la particolarità di una finestra che non si chiudeva bene che immetteva in uno stanzino. Avevano provveduto, per ovviare alla finestra mal funzionante, a chiudere la porta di questo stanzino a chiave ma si trattava di una di quelle serrature che si aprivano con quelle chiavi passpartout, stile cabine degli stabilimenti balneari. Non mi fu quindi difficile acquistare una chiave di quel genere in ferramenta e poter accedere alla palestra. Posizionammo un materasso di quelli da ginnastica in un angolo di nostra scelta e là consumammo ogni pomeriggio i nostri rapporti sessuali, fino a Luglio quando Alessia, come da promessa, improvvisamente troncò la nostra storia per tornare dal suo ragazzo. Quello che mi restava dalla relazione con lei era poco, di fatto solo un po’ di pratica ma anche tanta amarezza. Sognavo la mia prima volta in tutt’altro modo, la sognavo bella, romantica, possibilmente con una ragazza anche lei vergine e invece l’avevo buttata via con una mezza zoccoletta e col rischio di essere anche scoperto dal padre. Anche le successive chiavate in palestra non avevano aggiunto molto di più al nostro rapporto e ai miei ricordi. Probabilmente l’unica ragazza che avrei voluto era Nora e per questo, sinceramente, non ...