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Carla: Lezione alla mia vicina di casa
Data: 19/08/2019, Categorie: Etero Autore: alybas
... alterare ancora e ha immediatamente sollevato il timbro della voce portato ad urlare come fa con sua madre. Io non sono sua madre e i suoi strepiti mi danno fastidio per cui l’ho immediatamente invitata in maniera perentoria ad abbassare la voce e dirmi quale era il problema. Ecco il problema era il casino fatto da me e da una negra che le avrebbe rovinato il ferragosto e il bordello fatto da me con la psicologa del sesto piano. Sono rimasto particolarmente infastidito da quanto mi diceva e soprattutto dai termini che adoperava. Che fai co’ quella puttana negra e co la psicologa, che è pure mamma de famijia. Che devo andallo a di’ a suo marito che fa quella troia de su mojie co’ te? Je faccio er disegnino je faccio me dispiace solo pe suo fijo quella povera creatura…. A questo punto ero arrabbiato anzi direi furente e si vedeva tanto che Carla smise di parlare e sapeva che aveva parlato troppo e forse stava rimeditando tutto accendendo finalmente il cervello e lasciando perdere la gelosia che non poteva ne doveva esserci perché tutto vi è stato fra noi tranne che amore, poteva dirsi sesso abbastanza duro ma finalizzato a sottometterla esclusivamente a sottometterla e farle provare un po’ l’ebrezza di essere presa da un uomo con esperienza: quella che lei non aveva ne avrà mai. A quel punto mentre lei si stava rialzando e voleva tornarsene a casa, proprio in quel momento si ritrovò sbattuta sul divano con forza tanto da rimbalzare. Le caddero gli occhiali e lei con il suo ...
... vestitino di cotone che faceva vedere quanto fosse prosperosa ora era poggiata di fianco quando sulla coscia destra si abbatte il mio primo ceffone e poi un secondo un terzo, un quarto e non so quanti altri con lei che si spostava per ripararsi mentre io la rovistavo tutta. Le avevo alzato il vestito e le mie dita senza alcun limite erano dentro le mutandine. Non parlavo in questi frangenti. Le mie mani passavano sulle coscione. Carla era florida, con delle belle tettone, non grassa anzi. La mia mano era a dominio della vagina e spadroneggiai a lungo con le dita mentre lei iniziò subito a ansimare e gemere, farfugliò un paio di volte la parola occhiali ma stavano bene dove erano a terra e per fortuna non si erano rotti un cuscino aveva attutito la caduta. Era già fradicia zuppa mentre la marinavo senza fine e lei non era in grado più di dire niente scesi con la lingua a predisporre i preliminari ma lei era già venuta più volte e anche intensamente mentre giocavo. Fosse stato per lei, sarebbe già stato tutto apposto mi stringeva a se. Teneva la mia testa sotto come fossi un trofeo e smaniava come una porca. Era soddisfatta di gemere mentre io le dilaniavo con le labbra, la lingua e le dita la fica pelosa e non davo scampo alla sua clitoride. Colava umori da ogni parte gemeva e guaiva laida. Dove era la Carla battagliera di qualche tempo prima? Ora stringeva le cosce per prendere il mio volto dentro e io la feci godere finché mi parse giusto poi tra le sue proteste la sollevai di ...