1. Carla: Lezione alla mia vicina di casa


    Data: 19/08/2019, Categorie: Etero Autore: alybas

    ... ero sopra lei aspettando che tutto il mio seme le invadesse il buco. Mi distesi e lei si rannicchiò. Rimanemmo coricati una eternità poi vidi Carla che iniziava a rivestirsi e io in maniera perentoria le dissi. Che fai? Lei mi rispose che tornava a casa e io la ripresi e le dissi: non abbiamo finito, non ti ho detto che abbiamo finito o sbaglio…. Carla non rispose e io che mi ero alzato la portai verso la camera da letto e le dissi: vuoi che tua madre senta tutto quello che ancora dobbiamo fare? O vuoi che assista?…. Tu la tratti malissimo e vuoi che veda come io tratto te. A proposito devi andare al bagno e svuotare il tuo ano il mio pene è tutto sporco di cacca tua… vai mentre io mi faccio una doccia nell’altro bagno e dopo aver fatto il bidet fatti anche tu una doccia hai capito? Sbrigati la cosa è lunga ancora e io non voglio perdere tempo. Passò circa una mezza ora e lei ritornò. E io la feci accomodare sul divano. Era ancora tutto bagnato del nostro sudore e del nostro orgasmo, tutto diceva sesso. La presi per mano e la riaccompagnai nel bagno grande, chiusi la finestra e la isi difronte allo specchio a 90 gradi. Lei era rinfrancata aprì le cosce e si fece odorare tutta profumava era perfetta. Le infilai le dita in vagina nuovamente e in men che non si dica si inzuppò tutto. Le dissi: ma allora ti piace troppo e Carla si vergognò molto. Scesi e la leccai cosce e poi risalii la infilai in fica e guardandola nello specchio neglio occhi, presi in possesso le sue tettone. ...
    ... Carla senti le prime spinte, io che titillavo i capezzoli e mungevo le tettazze e chiuse gli occhi. Si appoggio al mobile e si fece fare. Fui potentissimo e lei che gemeva ed ansimava a cantilena finalmente mi incitava per come poteva e per come sapeva. Non era esperta ma subiva e io questo volevo da lei. Quando mi sentì che arrivavo nella sua vagina si protese tutta verso il mio pene che entrò massiccio duro e pieno e la sconquassò e arrivò anche lei con un urlo che era simile a quelli che sentivo quando inveiva su sua madre. Il liquido colava a chiazze sul pavimento. Lei era piena di umori densi era un mare. Scesi e la succhiai per bene tutta, la ripulii poi le tolsi gli occhiali e la spinsi decisamente verso di me. Le feci succhiare il mio liquido e poi con calma la portai a sbocchinarmi. Il pene si era rattrappito ma io gli e lo imposi nella bocca nonostante lei facesse cerimonie. La costrinsi come avevo già fatto e lei dovette leccare e succhiare mentre io le gestivo le tette. Non fu facile ma arrivai anche dentro la bocca e ora rimaneva solo il seno. La presi di peso mi feci masturbare e sbocchinare tanto finché ripresi turgidità quindi le conficcai il pene tra le montagne e inizia a montare anche quelle. Carla non sapeva come muoversi e fu molto complicato ma alla fine ebbi la meglio sulle su resistenze. Le rimisi gli occhiali e la costrinsi a fare la doccia con me e anche li la fiaccai sditalinandole la fica e sgrillettandole il clitoride, lavorandola tutta di lingua. ...
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