La ragazza del mare seconda parte
Data: 20/08/2019,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: organ
Ebbene sì, eccoci alla seconda parte della ragazza del mare.
Quando ho scritto il primo racconto, non pensavo necessariamente di scrivere il seguito, ma visto che il primo è piaciuto abbastanza, mi è sembrato giusto proseguire. Il precedente racconto termina con me che mi faccio questa gran fica, e sul momento pensavo che la cosa fosse finita lì.
Infatti mi era sembrata una donna che aveva voglia di farsi una scopata e stop, senza continuare incontri o dar vita ad altro tipo di relazione.
Invece mi sbagliavo.
E lo capii subito dopo la nostra prima scopata.
Dopo essere venuto nel suo fondoschiena, mi sdraio sul letto per distendermi, mentre lei si fa sgocciolare lo sperma nella sua grande bocca.
Poi comincia a parlare: “sai, non vorrei finisse così. Mi piaci molto e sappi che non sono una che va a letto con chiunque. Mi piacerebbe instaurare non dico una relazione sentimentale, visto che per te provo soprattutto attrazione fisica, ma una relazione costante, fatta di sesso ed amicizia, quella mi piacerebbe proprio, e non te ne pentiresti”.
Rimango senza fiato.
Già il fatto di essere riuscito a farmela una volta, e peraltro in posizioni molto hot, come da precedente racconto, mi aveva inebriato, perché mi sembrava un sogno, ma ora, poter continuare ad averla disponibile per me, più e più volte, mi sembrava proprio fantascienza pura.
Non che in altre occasioni non mi fossi fatto fiche e fichette, intendiamoci, ma appunto, si trattava di una cosa che ...
... nasceva e moriva lì, di volta in volta, senza soluzione di continuità.
Restai ancora una volta senza fiato.
Comunque il dialogo, dopo essermi ripreso dalla sorpresa, proseguì, iniziammo a scambiarci delle informazioni, più che su di noi, su come lei intendesse condurre la cosa.
In gran parte le feci io delle domande, perché temevo di aver frainteso cosa intendesse dire.
In buona sostanza, andò a finire che lei aveva affittato quella villetta per tutto il mese d’agosto, ed eravamo al 10.
Decidemmo quindi che restavo suo ospite fino alla fine del mese, ed io mi offrii, da signore, quale ritengo di essere, quanto meno di contribuire alle spese.
Lei era di Torino, la mia città, quindi le dissi che se a lei stava bene, la cosa poteva continuare anche dopo le vacanze.
Come forse ricorderete, io però non mi trovavo lì per vacanza, ma per lavoro, una cosa che mi impegnava poco, praticamente ero docente ad un corso, ora non importa quale, e dopo un paio d’ore al attino, ero libero.
Questo aveva contribuito a creare una sorta di comportamento abitudinario.
Io mi ero traferito nella villetta, la mattina facevamo colazione, poi io mi occupavo del corso, quindi la raggiungevo in spiaggia.
Qualche volta andavamo a fare delle gite.
Nel pomeriggio facevamo sesso, qualche volta andavo in giro da solo a visitare qualche luogo nei paraggi, cosa che mi è sempre piaciuta fare.
La sera una cena leggera, qualche volta al ristorante, e poi di solito nuovamente sesso, ...