1. MIA SORELLA


    Data: 22/08/2019, Categorie: Prime Esperienze Lesbo Autore: sennaccherib, Fonte: xHamster

    L'inverno era trascorso come tutti gli altri, quelli che riuscivo a ricordarmi almeno. Aveva nevicato sei volte quell'anno, e la legna era quasi terminata del tutto. A bruciare erano i ceppi della vigna che mio babbo aveva tolto l'anno prima. Il profumo di quella legna che bruciava lentamente, si spandeva per tutto il mio paesino, arrampicato nella montagna, a vederlo dal fondo della valle il mio paese sembrava quasi scivolasse, come facevamo io e mia sorella sulla neve bianca e candida.Ormai i caminetti non sbuffavano più, a differenza di mio nonno che non smetteva di bestemmiare, bestemmiava per tutto lui, perché non riusciva a farsi per bene le sigarette, non aveva abbastanza saliva per inumidire la cartina, e bestemmiava, parlava male di Dio anche quando una mosca dopo l'altra si posava sul suo braccio o sulla sua faccia e non riusciva a colpirla con la trappolamortale per insetti che aveva costruito e con orgoglio mostrava a tutti i suoi amici. Un vecchio giornale, L'unione Sarda, arrotolato, che roteava per scacciare o ammazzare centinaia di mosche al giorno.Era arrivata ormai la primavera, e il fiume, quello grande, scorreva impetuoso, sembrava avesse fretta di gettarsi nel mare, che i miei occhi riuscivano a scrutare in lontananza, ma solo dalla statua all'ingresso del paese. Era alta la Pasqua quell'anno, e c'erano le vacanze, le scuole magistrali mi piacevano e quello era l'ultimo anno, la quarta, poi avrei dovuto fare l'anno integrativo, oppure partecipare a ...
    ... qualche concorso, che le mastre già stanno bene, diceva mia mamma "sono delle signore e sono rispettate".Mia sorella andava all'università, studiava lettere, a Cagliari, e sarebbe arrivata l'indomani. Con la corriera, che impiegava sei ore ad arrivare in paese.Mia sorella, si lamentava sempre di quei viaggi, diceva che era meglio zappare la vigna che fare quel viaggio, non tanto per i chilometri, diceva, quanto per le persone che trasportava quel mezzo.Aveva ragione, ero andata a prenderla in piazza, il giorno dopo, e all'arrivo della corriera settimanale, ad aspettare c'era più gente che il giorno dell'incontro di Nostra Signora con Cristo Risorto.Guardai le persone che scesero dopo l'apertura delle porte, vomitò tanta diquella gente da far paura, persone spettinate, vestite con abiti leggeri, cappotti invernali, c'era chi aveva pacchi grandissimi, chi portava del pesce che già puzzava, o chi non si era lavato i piedi da settimane.Uno aveva delle galline e un altro signore portava un bottiglione di vino da 5 litri, che sollevò come un trofeo alla vista del suo amico di bevute.Mia sorella scese quasi per ultima, con fare di chi ha subito quasi una violenza. Aveva il viso paonazzo e l'aria schifata.Mi accolse con un abbraccio e con una frase: "questi sono a****li, non uomini" Erano gli anni settanta, e mia sorella era considerata un'anticonformista, idee tutte sue, strane e pericolose diceva mio padre, "questo studio le sta facendo male" , "dovrebbe essere più intelligente, invece ...
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