1. Sogno e realtà


    Data: 27/10/2017, Categorie: Etero Autore: Sabina Riva, Fonte: RaccontiMilu

    Sogno e realtàSabina si affacciò alla soglia della stanzetta ove Marzio viveva da qualche mese. Era ancora spoglia ma c’era tanto di lui lì dentro. C’era il suo odore e la sua chitarra, il suo armadio semi vuoto, e c’erano anche le sue notte insonni passate a speculare, a riflettere sulla vita, o semplicemente a ridere in compagnia di amici. E così c’erano le sue mattine angosciose, passate a sentirsi inutile ed inadeguato rispetto al mondo. Amava quel luogo a cui, a volte, era appartenuta. In precedenza altre donne avevano pensato di appartenervi. Non accettava il pensiero che potesse essere stata la stessa cosa. Inutile chiederselo. Adesso era lei a trovarsi lì, e guardava lui che se ne stava adagiato sul letto con lo sgaurdo perso nel nulla, fumandosi con meticolosa lentezza la sua sigaretta, preparata con cura in precedenza. I pantaloni erano un po’ abbassati e si vedeva il membro rilassato adagiarsi, quasi dormiente, da un lato. La musica francese che lei settimana scorsa gli aveva passato tramite Skype era nell’aria. Parlavano ogni giorno fino a notte inoltrata. Lei faceva orari assurdi per il piacere e il desiderio di condividere quei momenti con lui. Quei momenti erano le uniche cose vere che potevano condividere vivendo a migliaia di chilometri di distanza e Sabina non se n’era mai pentita, nemmeno quando la sveglia suonava alle sette e lei si sentiva morire. Poco fa la conversazione Skype aveva assunto una connotazione diversa dal solito. Tramite lo schermo ...
    ... freddo del computer si erano fissati a lungo, come amavano fare dal vivo. Lui ad un certo punto le aveva chiesto di spogliarsi. Lei si era sorpresa e, presa dalla timidezza, aveva fatto finta di non sentire quello che quel ragazzo che l’aveva stregata due mesi prima le stava dicendo. La butto’ sul ridere, per smorzare la tensione. Ma lui non si lascio’ distrarre. Le disse, con lo sguardo sicuro e pieno di desiderio, che era serio e che voleva vederla. Lei chiuse gli occhi e si fece coraggio. Lo voleva ma allo stesso tempo aveva paura. Avvicinò piano la mano al suo top e lì indugiò qualche secondo, poi con un gesto rapido se lo levo’ e lo getto’ nel mezzo della stanza. I suoi seni piccoli si erano inturgiditi per il freddo della stanza e per l’eccitazione e il disagio derivante da questa situazione inusuale che era venuta creandosi. Si mise un braccio intorno la vita e guardo’ lui con uno sguardo intenso, intenta a scrutarlo. Attraverso i mircofoni s’intendette il suono di una cintura dei jeans che si apriva e del cotone dei jeans che si sfregava sulla pelle nuda. Lei non vedeva ma sapeva, e la paura e l’eccitazione andavano di pari passo. Lui le disse di abbassarsi anche i pantaloni. Lei si levo’ tutto e smise di guardare lui. Amava tutto questo ma si sentiva comunque imbarazzata. Lui le disse che voleva che lei lo guardasse e così lei levo’ lo sguardo e smise di senirsi intimidita. Lui le disse di sedersi e di aprire le gambe. Lei obbedì e lo guardò. Dallo suo sguardo capì che ...
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