Cap: Adrenalina e Catfighting
Data: 25/08/2019,
Categorie:
pulp,
Autore: Patrizia V.
... completamente prima di strapparlo via. La povera Karin sputa una boccata di sangue, aggrappandosi disperatamente alla ferita con entrambe le mani, e cade in ginocchio. Il sangue spruzza ritmicamente dallo squarcio alla pancia ad ogni battito del cuore; la disgraziata cerca di dire qualcosa. - Vaffanculo, puttana – risponde Pat con un ringhio, sputandole in faccia. Poi le sferra una ginocchiata sotto il mento, mandandola a rotolare definitivamente a terra. L’intontimento mi è passato completamente, ma sono sull’orlo di una crisi isterica. Pat ha ancora il coltello in pugno: la lama gronda di sangue. Mi guarda e fa un sorriso crudele: - Sei stata brava a calciare via la pistola. Forse sei meno oca di quel che credevo. Bontà sua… Io sto per vomitare. Il rombo della moto si fa improvvisamente più vicino; sento stridere le ruote per terra e mi volto, sempre fra le braccia di Franco. Una moto fuoristrada si è fermata davanti a noi: due figure fasciate nelle tute da motociclista e con il casco in testa saltano di sella e si avvicinano. Una ha un fucile in mano: dev’essere l’arma che ha fatto saltare la testa di Jen. - Tutto a posto Pat? Una voce femminile da sotto il casco. - Era ora, accidenti! Dove vi eravate cacciate? Le visiere si sollevano e vedo che sono due donne: una sembra Eva, l’amichetta di Pat; l’altra non la conosco. - Scusa. Ma era troppo eccitante vederti fare catfighting nel fango con quella stronza. Pat grugnisce e si volta verso la sua vittima. La “stronza” è ...
... ancora viva: stesa in terra di schiena accanto al suo uomo, si aggrappa tremando alla ferita da cui schizza il sangue a fiotti, e rantola parole incomprensibili. Pat si piega a guardarla: - Accidenti, speravo di prendere viva almeno lei per interrogarla… Eva appoggia il fucile alla moto e si toglie il casco prima di inginocchiarsi accanto alla sua connazionale agonizzante. Si rivolge a lei nella sua lingua, ma quella non sembra in condizioni di rispondere: ha la bocca piena di sangue e gli occhi sbarrati per il dolore. Pat sospira, si scrolla di dosso un po’ di fango, poi si piega sulla donna nuda ai suoi piedi e l’afferra per la testa in un modo che non ho mai visto fare prima. Uno strattone deciso, e sento il rumore secco delle vertebre spezzate. La luce negli occhi di Karin si spegne di colpo. Pat le ha spezzato il collo per porre fine alle sue sofferenze. E io svengo nelle braccia di mio marito. (dal diario di Pat) Siamo da qualche parte al margine delle paludi nell’entroterra di Sète; Eva dice che la strada asfaltata più vicina è a tre chilometri: i tatuati hanno scelto bene il posto dove cercare di estorcermi le informazioni su dove fosse Eva, ed eventualmente dove smaltire il mio cadavere. Buon per noi: sarà più facile smaltire i loro. Nascosta la Serenissima nel porto turistico affollatissimo di Agde, poco a sud di Cap, Eva non ha avuto problemi a rintracciare Jasmine per telefono e poi me tramite il mio segnalatore nell’orologio. Il problema era che io ero finita appesa ...