1. Il primo amore non si scorda mai, ma il secondo è per sempre


    Data: 26/08/2019, Categorie: Prime Esperienze Autore: napoletanopazzo

    Conoscevo Maria da un paio di anni, ne ero innamorato segretamente anche se lei suppongo sapesse del mio amore ma non mi mise mai in imbarazzo. avevo amato altre donne e non ero di prima esperienza ma lei... be, lei era qualcosa di speciale. Una domenica le chiesi di venire con me ero rimasto solo quel giorno i miei erano andati a casa di parenti ma io non volevo. I miei amici il sabato precedente avevano organizzato una giornata nella vicina Sicilia ma io di viaggiare ne non ne avevo voglia, già lo facevo tutti i giorni per lavoro. Mentre seduti al tavolo organizzavano la giornata per l'indomani, mi accorsi che Maria era distratta
    
    - Che hai? - le chiesi
    
    - Niente, e solo che queste gite fuori porta non mi piacciono
    
    - A me si, è mettermi in macchina e fare trecento chilometri che mi pesa
    
    Lei mi guardò e sorrise. Poi mi parlò
    
    - E se facessimo qualcosa io e te?
    
    Non ci credevo, avevo la possibilità di passare la domenica con la donna che amavo. Dissi di si ma frenai l'entusiasmo per paura che lei potesse pensare a qualcos'altro. Che l'amassi ormai lo sapevano tutti. Ad ogni modo l'indomani mattina andai a prenderla sotto casa con la mia macchina, lei si fece aspettare come compete a tutte le donne, quindici minuti accademici furono il minimo. Scese le scale di casa sua e uscì dal portone... Era bellissima.
    
    Una buona colazione al bar e via verso il paradiso. Facemmo qualche chilometro e arrivammo finalmente sui monti del Pollino. Sul Piano di Ruggio, ...
    ... parcheggiai la mia macchina e scendemmo.
    
    Tutt’intorno c’era solo verde, tanto verde.
    
    Gli alberi s’innalzavano come giganti con delle braccia lunghe ad abbracciare tutta la distesa. Al centro di quella foresta un viottolo che si arrampicava su per la montagna, fuori del progresso e dalla mano assassina dell’uomo. Li dove la natura si sposa con il cielo, dove trovano rifugio solo gli animali, li dove l’unico odore è quello prodotto dal letame e dai fiori li che per arrivarci bisognava fare il patto con il Padreterno, ci stavamo apprestando a passare forse la giornata più bella della nostra vita.
    
    Salimmo piano piano, non una parola, non un gesto durante il tragitto, lasciammo la macchina nella vallata e dopo una salita ripida e una lunga scarpinata arrivammo in cima.
    
    Era uno dei posti più alti che si trovava nella zona, tutto era bellissimo e i colori della natura s’intonavano perfettamente con in nostri sguardi.
    
    Ci affacciammo sullo strapiombo, da li si vedeva quasi tutta la valle, e le poche case che ne facevano parte sembravano piccolissime, tanto da stringerle tra due dita e il mare faceva da cornice a quel paesaggio da fiaba, Mare e montagna questa era il panorama della nostra Calabria. Tutto sembrava incantato e anche noi ci lasciammo sedurre da quella magia che emanava quel posto.
    
    Maria mi stava accanto, e io la tenevo abbracciata stretta come per non farla fuggire, non lo avevo mai fatto ma questa volta lei era li con me, fuori da tutto e quella cosa anche a lei ...
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