1. L'annuncio


    Data: 28/08/2019, Categorie: Etero Autore: bacileo

    ... baffi che sedeva sempre da sola a mensa e sceglieva il menù vegetariano. No, l'avevo sentita parlare, non era certo del sud. Magari la mora dalle tette incredibili che si favoleggiava si mantenesse agli studi spogliandosi in webcam. Impossibile, lei era al terzo anno, non si era certo trasferita adesso. Continuai a pormi queste domande e tante altre quando infine giunsi al suo portone. Su uno dei campanelli c'era scritto CATIA C.Era il momento. O era troppo presto? Al sud mangiavano tardi, no? Forse si era già adattata ai tempi della nostra città... mi decisi e suonai il campanello.Si? - Era senza dubbio Catia.Sono Mauro...Ciao Mauro! Vieni, ho appena finito di mangiare, ti offro un caffè! Terzo piano!La porta si aprì. Entrai titubante. Il palazzo non era troppo elegante, il tipico posto dove si affittano appartamenti agli studenti. A giudicare dagli altri nomi sui campanelli non sembravano esserci inquilini stranieri, segno che gli affitti erano comunque piuttosto alti o che i padroni di casa malcelavano un certo razzismo. Comunque sia... Salii gli scalini a tre per volta e arrivai al terzo piano. Un simpatico zerbino rosa mi accolse, dietro di esso una porta socchiusa.E' permesso?Entra pure! Sei stato velocissimo a salire le scale, il caffè non è ancora pronto.Feci un passo all'interno della casa. Carina, ma ancora un po' vuota. Si vedeva che l'inquilina vi si era trasferita da poco, ancora c'erano scatoloni non aperti e tutti i ninnoli e i particolari che personalizzano ...
    ... davvero i luoghi dove abitiamo sembravano messi un po' a casaccio, ancora spaesati dal lungo viaggio. Un breve corridoio, poi sulla destra la porta della cucina. Davanti, altre tre porte chiuse oltre a quella del bagno, aperta. Una casa piuttosto grande, per una studentessa che a quanto pare viveva sola.Catia, in cucina, stava versando il caffè dentro due tazzine. Quando entrai mi sorrise.Non vedevo l'ora che arrivassi, sei il primo collega studente che conosco qui in città.Era... davvero carina. Non la bellezza che ti fa girare se passa per strada, niente tette esagerate o fisico da fotomodella, ma era piuttosto alta, almeno 1,70 anche senza tacchi, aveva un caschetto di capelli neri che le incorniciava un viso da ragazzina, su cui spiccavano dei meravigliosi occhi verdi. Il seno era piccolo, ma appariva ben fatto sotto la maglietta arancione piuttosto aderente che stava indossando. La corta minigonna di jeans metteva in mostra l'altro punto forte del suo fisico, due gambe non chilometriche ma perfettamente modellate.Scusa l'abbigliamento, mi trovi in ciabatte, ma in casa preferisco stare comoda.No, ma scherzi... scusa, non ti ho neanche stretto la mano. Piacere, Mauro.Il tuo nome lo so! E io sono Catia. Spero che il caffè ti piaccia.Non sono mai stato appassionato di caffè, ma quello era ottimo. Gli stereotipi sul caffè della Campania sembravano avere un fondo di verità.Delizioso – le dissi. Il suo sorriso le illuminò di nuovo il viso. Cavolo, quanto sorrideva.Mi fa piacere. ...
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