Un posto soffice dove approdare.
Data: 01/09/2019,
Categorie:
Etero
Autore: samas2
... primi ad arrivare sul posto e mi accomodo a bordo. Mentre armeggio a testa bassa ricontrollando che nel mio zainetto non manchi nulla, la mia attenzione viene catturata da due piedini - stimo un 36-37 di numero - appoggiati alla battagliola di prua. È un bel piede, snello, abbronzato, modellato. Le piccole unghie smaltate di rosa con un orletto bianco brillano come conchiglie al sole. Indugio, analizzo ed apprezzo quei particolari di cui sono un convinto estimatore senza staccarmene, come se temessi che il resto del corpo non potesse rivelarsi all’altezza di quelle graziosissime estremità. Finalmente alzo la testa: Daniela è veramente carina, 25 anni, piccolina, figura flessuosa con le curve giuste, solare e sorridente. Discretamente la corteggio; se ne accorge ma, anche se non mi dà troppa corda, non è di certo infastidita. Gettiamo l’ancora nelle calette più belle, mi riempio il cuore di quella bellezza e nuoto a lungo in solitudine come amo. Le trasparenze cristalline mi danno l’illusione di volare e mi smarrisco nelle tonalità innumerevoli di azzurro: il peso nella mia mente si scioglie e trovo riposo in quell’accogliente liquido amniotico. Che voglia di abbandonarmi a quell’abbraccio senza più pensieri! Il viaggio di ritorno lo trascorro a conversare con Daniela. Sarà la luce calda del tramonto, le particelle odorose di mare che si nebulizzano al passaggio veloce dello scafo, ma l’atmosfera fra di noi diventa molto cordiale e da argomenti scherzosi si vira e si ...
... affrontano temi che sono il nucleo pulsante dei nostri pensieri. La guardo: nel suo volto abbronzato, illuminato dalla luce radente del sole, i suoi occhi brillano e il suo sorriso spicca bianchissimo. Che bella la gioventù! - Faccio una doccia e passo a prenderti. - Ti aspetto. La cena a lume di candela al Cavalluccio Marino è molto piacevole e le pietanze di buon livello. Raggiungiamo, sul brullo e deserto pianoro, Punta del Muro Vecchio posto sulla alta costa settentrionale. Con la capote abbassata e i sedili reclinati fissiamo il cielo con il naso all’insù senza parlare. Nella notte brilla la scia della via Lattea divisa dalla fenditura del Cigno, Deneb, Fomalhaut: chiudo gli occhi e mi abbandono alla dolce illusione che il tempo possa fermarsi. Che la realtà scorra pure con le sue ansie e i suoi affanni, io rimarrò saldo qui per sempre! Avverto qualcosa di vellutato che sfiora, si appoggia sulle mie labbra; lo esploro con la punta della lingua tenendo le palpebre chiuse: è un capezzolo, senza dubbio. Apro gli occhi e Daniela è nuda. Quel giovane corpo di giunco, dai tessuti elastici e luminosi, dalle perfette tette a coppa mi emoziona. - Ehi malinconico uomo, non vorrai sul serio mandarmi in bianco? Le mie mani sono fra le sue cosce, il mio palmo è sul suo sesso. Ora voglio il suo sapore e il mio volto affonda, si nutre di quella delizia inebriante, eccitato dai gemiti di piacere emessi da Daniela. Due dita si spingono nella sua fessura morbida e umida che si stringe su di loro. ...