Le corna che ilaria..... mise a mirko
Data: 02/09/2019,
Categorie:
Tradimenti
Autore: sicilturiddu
LE CORNA CHE ILARIA….. MISE A MIRKO
Dopo l’aperitivo del giorno prima, non aspettavo altro che consumare con ILARIA l’antipasto (i preliminari), il primo (un bel cunnilingus e fellatio reciproco o se preferite un rilassante 69), un sostanzioso secondo (la penetrazione vaginale), ed il dolce finale (la penetrazione anale). La mattina seguente, dopo che mamma s’era alzata di buon mattino per andare al mercato rionale che si svolge tutti i giorni dalle 7 alle 14; io non uscii in veranda per non essere invadente e per non destare sospetto a MIRKO, che come al solito dopo aver consumato la colazione assieme a ILARIA e ai bambini, si preparò per andare in spiaggia verso le 9.30. Quando capii che fossero già andati via, non ascoltando più i bambini che invitavano il padre ad andare a prendere il bagno; andai in veranda e trovai ILARIA che aveva da poco finito di fare il bucato e si accingeva a stendere i panni ad asciugare. Tra la biancheria spiccava il perizomino rosso del giorno prima, uno dei suoi costumi, le lenzuola e le federe dei cuscini ed altro ancora. Cercai il suo sguardo tra la biancheria che pendeva da una cordicella che attraversa trasversalmente la veranda; lo incrociai come pure Lei cercò il mio, sorridemmo entrambi nello stesso istante. Lei indossava una maglietta abbastanza scollata che faceva intravedere quasi tutto il seno nudo, i turgidi capezzoli sembravano due ceci che premevano verso la maglietta che a sua volta copriva appena il cavallo; notai con ...
... profonda libidine che indossava un slip giallo. L’erezione di MIO FRATELLO GEMELLO non si fece attendere, il gonfiore sotto i pantaloncini fu notato da Lei, la quale disse: “ciao…, il buon giorno si vede dal mattino, inizia bene la giornata oggi, per continuare il pranzo interrotto ieri”. Quelle parole furono l’invito esplicito a saltare il muro divisorio e a raggiungerla mentre stava appendendo l’ultimo asciugamano alla cordicella. Le mani alzate, la maglietta tirata su dall’allungamento delle braccia, per me fu un ulteriore invito ad abbracciarla all’altezza della vita, la sollevai da terra di qualche centimetro, con la mano destra andai a cercare la sua figa coperta dallo slip giallo, la feci piegare sulla mia spalla sinistra e mi diressi con lei in spalla all’interno della casa. Lei rideva come una bimba alla quale era stata regalata la prima bambola; era felice, leggiadra, gioiosa, non aveva alcun pudore di manifestarmi il suo stato d’animo e la sua propensione a donarsi alle mie attenzioni sessuali. Con lei in spalla mi diressi in camera da letto, era già rifatto con le lenzuola rosa ben tirati e due cuscini celeste che davano un tocco di eleganza all’ambiente.
La poggiai sul letto, Lei si distese a gambe divaricate con i piedi che le pendevano giù sul pavimento; ritornai indietro a chiudere la porta della veranda, chiusi pure la porta della camera da letto, mi sfilai la maglietta e mi gettai a capofitto sulla sua figa. Le spostai lo slip e con un’avidità indescrivibile le ...