1. Gabinetti pubblici " il signore"


    Data: 03/09/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: overbsx, Fonte: Annunci69

    Non voleva crederci, ma era proprio la mano di quel signore che le toccava il sedere.
    
    Daniele era andato in stazione con sua madre, arrivava la zia con un treno proveniente dal Sud. L’altoparlante annunciò un ritardo di circa 60 minuti, e mentre la madre si recò in sala d’attesa, Daniele bighellonava nei locali della grande stazione. Transitando davanti ai gabinetti, avvertì il bisogno di fare pipì. Il ragazzo entrò nella zona dei maschi, gli orinatoi a muro erano tutti liberi, Daniele si posizionò ad uno centrale. Era concentrato a guardare lo schizzo che colpiva la porcellana, poi, si bloccò di colpo tirando il culetto in dentro, avvertì un qualcosa poggiato sul suo culetto, e solo allora si accorse del signore che occupava l’orinatoio accanto al suo. La mano destra dell’uomo palpava il suo culetto mentre con la sinistra reggeva il suo cazzo.
    
    Daniele si irrigidì a tal punto da bloccare il suo piscio, si spinse in avanti sin quasi a toccare l’orinatoio, non ebbe il coraggio di guardare in faccia quell’uomo che continuava a palpeggiarli il culo, si scostò di lato, e senza neppure abbottonarsi i jeans, corse fuori. Raggiunse di corsa la madre, ed una volta al sicuro si rilassò su una poltroncina.
    
    La madre vedendolo tutto rosso in viso lo redarguì dicendole di non correre, Daniele stravolto per quanto le era accaduto non la ascoltava nemmeno. Rimase seduto con la testa reclinata sullo schienale della poltroncina, ora che era al sicuro la sua mente le fece rivivere ...
    ... quanto le era capitato. Il ragazzo era certo che quel signore non fosse lì quando lui entrò, non riusciva a comprendere come mai non lo avesse sentito scendere le scale. Ad occhi chiusi rivisse attimo per attimo quegli interminabili se pur brevi minuti, aveva l’impressione di avere ancora la mano dell’uomo sul suo culetto, avvertiva la presa nonostante avesse i jeans, la mano del signore aperta che carezzava il solco del culetto, di sfuggita aveva visto il cazzo dell’uomo. Un ulteriore annuncio dell’altoparlante lo fece sobbalzare, e solo allora si accorse dell’eccitazione che si era impossessato di lui: il cazzo sembrava scoppiasse, avvertiva un dolore ai testicoli, pensando al tocco di quella mano sconosciuta, comprese che stava quasi per sborrare, desiderava segarsi, si alzò di scatto per sfuggire alla vista di sua madre la quale, intanto dialogava con una donna forse appena conosciuta.
    
    Il ragazzo voleva a tutti i costi abbandonare quel luogo, e pensò bene di dire alla madre che era stanco di aspettare, sarebbe andato via in autobus; non attese neppure il consenso, la salutò ed andò via.
    
    Si diresse verso l’uscita della stazione, e mentre camminava guardava tutti gli uomini che incrociava, cercava LUI, ma era impossibile riconoscerlo, di quello aveva solo intravisto il cazzo.
    
    Era sul punto di abbandonare la stazione, ma l’eccitazione, e forse la voglia impellente di segarsi lo condusse nuovamente ai gabinetti. Daniele ridiscese le scale, passò davanti ai gabinetti ...
«123»