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Uno strano caso - capitolo i - may
Data: 05/09/2019, Categorie: Etero Autore: dado_to
... suo alito fresco, le labbra morbide. Le nostro lingue si avvinghiano frenetiche. Le mia mani scivolano sui suoi fianchi e risalgono a cercare i seni. Li sento quasi pulsare. Ci fermiamo occhi negli occhi con sguardo teneramente complice. Si ritrae imbrazzata e farfuglia uno "Scusami, non so perche'.." e questa volta sono le mie labbra a zittirla. So che non dovrei, e sarebbe imbrazzante farsi scoprire dai colleghi. Ma è una strana mattinata e non ho voglia di farmi domande. Dopo quello che mi sembra nemmeno un minuto ma forse è stata una buona mezz'ora ci ricomponiamo, un po imbarazzati. Lei si allontana sorridendo, lasciandomi solo davanti al mio armadietto, con una inutile erezione . Me ne vado a casa con in testa una serata tranquilla. L'incidente mi ha lasciato leggermente intontito. E mi piace l'idea che domani rivedrò May. Ma stasera ho bisogno di riposo. E poi voglio studiare un po' di carte del caso. Eh si. Ci sto lavorando da mesi e sono ancora ad un punto morto. La soffiata di oggi ha avuto come unico esito un'altra auto distrutta. Steso sul divano faccio pigramente zapping quando arriva un messaggio: "Posso salire?". Non guardo nemmeno il mittente: non può che essere Robert:: avrà saputo del casino di oggi e sarà venuto a consolarmi. Rispondo subito "Sali solo se hai portato le birre :-) ". Socchiudo la porta di ingresso e mi lascio andare nuovamente sul divano. Quella vecchia canaglia di Robert conosce la casa a menadito. Sento un ...
... runore di passi, ma non è quello che mi aspetto. "Ma che cazzo Robert. hai messo i tacchi??" gli urlo dal divano. Mi giro e sulla porta vedo May, che mi guarda disorientata. "Scusami... pensavo fosse un mio amico...ma che ci fai. ehm entra entra..accomodati" Mentre farfuglio parole di accoglienza a caso cerco di darmi un contegno, mi aggiusto la maglietta al meglio e ringrazio il cielo di non essere in mutande. Appoggia la borsa per terra, come per liberarsi di un peso, e mi dice "Perdonami l'improvvisata....ma proprio non riuscivo a stare da sola stasera... è stata una giornata strana.." "eccome.." dico io mentre guardo i suoi occhi scuri e dolci, il seno bellissimo nascosto sotto ad un maglioncino sottile, le labbra che già mi mancano. Si avvicina e mi abbraccia di nuovo. Speravo che lo facesse. Questa volta la bacio subito io, con violenta dolcezza. La sua lingua mi cerca con foga, come un naufrago cerca lo scoglio. Le mia mani tornano sui seni, questa volta passando sotto la maglietta. Il sottile reggiseno nulla puo' contro le mie dita che iniziano ad accarezza i capezzoli. Sotto le mie dita li sento turgidi e freschi. Li pizzico leggermente strappandole un gemito di piacere. Capisco da come mi mordicchia la lingua e si struscia che è molto presa. LA mia mano scivola dolcemente sulla sua pelle candida e arriva ai Jeans. Troppo stretti per le mie dita. Rimango li' indeciso un attimo ma poi prendo coraggio. Slaccio i primi bottoni e scopro gli ...