1. Gioie dell'autostop - 3


    Data: 06/09/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: adad, Fonte: Annunci69

    Entrammo e chiusi col calcagno la porta d’ingresso.
    
    “Accomodati pure”, dissi, posando la borsa sopra una sedia.
    
    Lui appoggiò lo zaino a terra e si guardò attorno.
    
    “Bella casa”, mormorò.
    
    “Ah, non farti incantare, - scherzai – l’unica cosa bella qui dentro sono io… e adesso tu! Vieni”
    
    Lo guidai in soggiorno, poi dalla cesta della biancheria pulita, che il giorno prima nella fretta di partire avevo lasciato sul divano, pescai un paio di mutande e una maglietta.
    
    “Fai la doccia e metti queste, - gli dissi tendendogliele – la tua roba, anche i jeans, lasciali lì che poi te li metto in lavatrice: domani mattina sarà tutto asciutto.”
    
    “Ah, grazie…”, fece lui stupito dalla mia disponibilità.
    
    Lo accompagnai in bagno e gli tirai fuori dal mobiletto un asciugamano pulito.
    
    “Fai pure con comodo, io intanto sistemo un po’ di roba di là.”
    
    Tornai in soggiorno e feci per sollevare la cesta del bucato, ma una fitta ancora più forte al basso ventre mi costrinse a rimanere piegato per un pezzo, mentre il dolore sordo persisteva.
    
    “Devo farmi una sega…”, mormorai.
    
    Sentii scrosciare l’acqua nel bagno e il pensiero di lui nudo sotto la doccia mi ingrifò immediatamente con una nuova fitta alle palle. Per un istante fui tentato di correre in bagno con una scusa e… Tanto più che aveva lasciato la porta
    
    socchiusa, quasi un invito per un porco maniaco come me. Ma non ebbi il coraggio di arrivare a tanto. Oltretutto, aveva diritto a farsi una doccia in santa pace, ...
    ... senza essere molestato pure lì. Stavo tirando fuori dal freezer delle lasagne congelate, quando avvertii una presenza alla spalle: mi girai e lo vidi stagliarsi sulla porta della cucina: era scalzo, con l’asciugamano avvolto attorno ai fianchi, le ciocche umide dei capelli artisticamente scomposte sulla testa. Lo fissai a bocca aperta. Lui mi sorrise:
    
    “Che c’è?”
    
    “Sei bellissimo… - mormorai – sembri un paggio del Botticelli.”
    
    “Ah ah ah – rise lui e il volto gli si illuminò, rendendolo ancora più affascinante – Di complimenti ne ho ricevuti parecchi - disse avvicinandosi – ma nessuno così originale. Un paggio del Botticelli… Uhm, molto lusinghiero.”
    
    Ormai ce lo avevo quasi addosso, la sua fragranza di corpo pulito e bagnoschiuma mi inebriava.
    
    “Un paggio del Botticelli…”, lo sentii mormorare.
    
    “Forse è meglio che vado pure io a farmi una doccia. - dissi in fretta, senza guardarlo, e gli tesi il contenitore delle lasagne congelate – mettilo nel microonde, per favore… bastano tre minuti…”
    
    Gli svicolai attorno e corsi in bagno. Mi spogliai. Tremavo tutto e mi accorsi di essere eccitatissimo. In quel momento, vidi sulla lavatrice la sua roba sporca.
    
    Scorsi i suoi boxer, li sfiorai con la punta delle dita… un attimo dopo li presi e me li portai alla labbra. Erano ancora umidi di sudore… il sudore del suo cazzo… delle sue palle… Poggiai il naso sulla coppa davanti e inalai profondamente: l’afrore acre mi stordì, sentii girarmi la testa: mi afflosciai sullo sgabello, ...
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