Gioie dell'autostop - 3
Data: 06/09/2019,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: adad
... mi agguantai il cazzo con la destra e cominciai freneticamente a farmi una sega, mentre con l’altra mano mi tenevo premuti i suoi boxer sotto il naso. Mi segavo con furia incosciente, ad occhi chiusi, senza nessun piacere, ma spinto solo dall’urgenza di arrivare all’orgasmo e liberarmi dal disagio che mi opprimeva.
Ad un tratto, mi sentii prendere e scostare dal volto la mano in cui stringevo i boxer di Sergio:
“Non credi di meritare di meglio?”
Spalancai gli occhi, lui era lì, aveva lasciato cadere a terra l’asciugamano; con la mano si teneva il cazzo turgido e lo stava guidando verso la mia bocca. Quando la cappella umida mi sfiorò le labbra, lo ingoiai in un lampo tutto intero, con un gemito strozzato, premendo la fronte sui peli ricciuti del suo pube. Non sono mai stato una gola profonda e ancor adesso non capisco come feci: ricordo solo il mio stupore nel sentire la mia gola che accettava quell’ingombro senza alcuna ripulsa.
Stetti lì, continuando a segarmi, finché non prevalse il bisogno di respirare: allora lo estrassi, tenendomene in bocca solo una buona metà, che presi a spompinare con tutta la mia maestria. Ma non riuscivo a fare le due cose assieme, così mi ...
... limitai a tenere in bocca il suo cazzo, al massimo svirgolandolo con la lingua, mentre mi concentravo sul cazzo, che finalmente cominciava a fare il suo dovere, dandomi un po’ di piacere. Poi fui investito come da un turbine, cominciai a tremare, a battere i piedi per terra, mentre un fuoco mi investiva dal basso, mi risaliva l’asta del cazzo come un tampone di lava e con uno schizzo si proiettava in alto, andando a spiaccicarsi, come poi mi avvidi, sotto i coglioni di Sergio. A quel primo seguirono a getto altri fiotti sempre più deboli, finché l’ultimo ebbe solo la forza di sgorgare e colarmi denso e lattiginoso lungo la mano.
“Accidenti! – esclamò Sergio – eri pieno davvero”
“Sì…”, mormorai ancora perso nel mio stordimento e ripreso in bocca il suo cazzo, che mi era sfuggito nella foga dell’orgasmo, tornai a sbocchinarlo, godendomi ancora una volta il suo sugo dolciastro.
Lo strinsi a me, col volto premuto sul suo ventre, quando ebbe finito, mentre entrambi riprendevamo fiato.
“Fai la doccia, dai: le lasagne sono pronte.”, mi disse poi Sergio dolcemente e, raccolto l’asciugamano da terra, se lo riavvolse ai fianchi e uscì dal bagno, chiudendo la porta.
(continua)
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