Viola
Data: 29/10/2017,
Categorie:
Etero
Autore: Pitoneee, Fonte: Annunci69
Quando mi capita di incontrare nuovamente qualche persona che non vedevo da un sacco di tempo, sono sempre perplesso, perché non riesco sempre a riconoscere tutti al primo colpo e, talvolta, qualcuno pensa che io mi diverta a prendermi gioco, perché non ho voglia di riconoscerli: eppure, l’altro giorno, quando per caso durante il mio abituale caffè mattutino al bar ho visto Viola, mi è successa la stessa cosa, avendomi salutato lei e, io, di fronte al suo sguardo non l’ho riconosciuta.
Dopo avermi detto di essere lei, un po’ mi è venuto da sorridere, pensando alle nostre partite a tennis durante gli anni delle scuole medie, quando lei perdeva e si incazzava perché non capiva come fosse possibile che ad ogni tiro facessi una smorzata: e così, a parlare del più e del meno, proprio siamo finiti a ricordare i vecchi e gloriosi anni delle scuole medie, durante i quali ci divertivamo da matti a prenderci in giro, e a giocare appunto a tennis, rievocando vecchi ricordi ormai sepolti.
Così, quando lei mi ha proposto di andare a fare un giro insieme per fare delle compere, io mi son subito accodato, perché ero curioso di sentire che cosa potesse raccontarmi questa simpatica tipa, sempre sagace al punto giusto e, allo stesso tempo, capace con quel suo sguardo da furbetta (e fighetta) a conquistarmi mentre parlavamo insieme, esattamente come in quel momento, quando ho visto i suoi riaccendersi della stessa allegria che lei aveva a suo tempo.
∞
… Ma era sempre la ...
... stessa figona
Quando l’ho guardata, sulle prime, non mi sembrava vero che potesse essere lei, perché era rimasta quella bella figona che io conoscevo, con un bel paio di tettone generose, di quelle in cui perdersi solo a vederle, con le quali giocare, e in effetti, io già stavo pensando e fantasticando sul come avrei potuto portarla, con qualche scusa, in un posto ideale dove darci un po’ da fare, per rianimare un po’ la nostra giornata con quel bello spirito di una volta, godereccio e spontaneo.
Così le ho proposto di prendere la mia auto, dicendole che poi l’avrei accompagnata ovunque: lei, scherzando, mi disse che non ero cambiato per nulla, che ero il solito simpaticone e, soprattutto, che le sembrava non perdessi nemmeno un istante per tentare di conquistarla, esattamente come a quei tempi, quando alla fine seppi farla mia, e infatti, trombammo in maniera indimenticabile nel garage di casa di un nostro amico comune, durante una delle tante feste fatte d’estate a quei tempi.
Quando le raccontai dell’episodio, dicendole che era stato uno dei più belli ed indimenticabili momenti erotici vissuti con una ragazza, Viola arrossì un po’ e, quindi, abbassando lo sguardo, poi, mi disse che in effetti era piaciuto pure a lei appartarsi con me e che, se fosse potuta tornare a quei tempi, l’avrebbe fatto di nuovo, e più di una volta: a queste sue parole promettenti, risposi che ci saremmo potuti divertire senza troppi problemi oggi, considerando il nostro essere vogliosi e ...