La caduta di Serena
Data: 08/09/2019,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: subbywife
... Ma Paola�. Sì, mezz�ora ancora, al massimo quaranta minuti e Paola sarebbe arrivata, avrebbe riaperto, sicuramente, aveva le chiavi�.Rumori.Di attaccapanni. Cosa faceva lo stronzo? Prendeva roba dall�esposizione?Perché?Marco ricomparì venti secondi dopo, un piccolo fagotto in mano, che appoggiò per terra.Sorrise guardando Serena, e ritrovandola nella posizione che le era stata imposta.�Brava puttana� vedo che cominci ad imparare� ma gli insegnamenti saranno lunghi��Serena, alzò il viso di scatto verso di lui.Che intendeva? Cosa voleva dire?Marco non le lasciò il tempo di pensare.�La saracinesca è abbassata ora, mia puttana, puoi spogliarti completamente.�Serena mosse le labbra� voleva obbiettare, dire qualcosa, ma ne uscì soltanto un balbettio��co-co-cosa? Io�� tentò.�Nuda. Non penso sia molto diverso qui da una camera d�albergo con il tuo amante.�Parole come pugnalate che raggiungevano il segno.Non le rimase che rivolgergli uno sguardo implorante, ricambiato da un�occhiata ferma che confermava semplicemente l�ordine�.Come poco prima, quando si era tolta il reggiseno, le mani tremavano mentre scossa dai tremiti Serena toglieva dapprima le scarpe, poi i pantaloni.Da implorante, il viso di Serena si fece avvilito, mentre osservava Marco ritto in piedi, braccia conserte, che in maniera assolutamente ferma attendeva che lei completasse l�operazione.Le mutandine scesero� un ultimo gesto del piede� e fu completamente nuda, una mano nell�altra, raccolte sul grembo.Marco le ...
... si fece vicino, prendendola nuovamente per i capelli, ma senza strattonarla, invitandola con fermezza ad alzare il capo verso di lui, senza causare dolore�E lei eseguì, tenendo gli occhi chiusi, stretti quasi a farle male� nuda� umiliata�. Le pareva quasi di poter escludere il mondo, tenendo gli occhi chiusi�Ma non era così� non mentre la mano di lui ricominciava a passare sul suo corpo��La mia puttana cura bene la sua fighettina�� disse Marco, apprezzando la corta peluria tra le cosce di Serena, mentre la mano riprendevano possesso del capezzolo della donna.Lo rigirava piano, quasi con dolcezza e nel mentre bisbigliava all�orecchio di lei��Ora inginocchiati���Non puoi� non puoi farmi� Ah!� fu il piccolo grido di Serena, quando il capezzolo venne stretto.Sortì l�effetto voluto.Sempre con la mano di lui tra i capelli, Serena piegò le ginocchia, fino a farle aderire al pavimento.La stretta le imponeva di alzare il capo, Marco le imponeva di guardarlo bene in viso.E Serena si ritrovò a fissare ancora quel dannato sorriso sulla faccia di lui.�Mia puttana, ora cominciano le lezioni un po più serie� mani dietro la schiena, per prima cosa.� Sentenziò.Serena si sentiva persa. E sconfitta.Si era detta di assecondare� ma� doveva uscirne, doveva tentare�Gli riuscì solo di implorare.�Non farmelo fare� Marco, ti scongiuro!� disse supplicando senza ritegno.Lui non si scompose, con la mano libera cercò nella cartelletta� un foglio in particolare.Cominciò a leggere �Ho voglia di incontrarti� ...