1. Sabato di attesa


    Data: 08/09/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: Alvertn, Fonte: Annunci69

    ... 16.00”
    
    “al bar va bene, ma mica vuoi fare sesso al bar?”
    
    “ma no, ci vediamo e scambiamo qualche parola, se va si va su in casa che è poco distante.”
    
    Seguono indicazioni per riconoscerci e io alla fine lascio il numero del cell.
    
    Sicuramente si fa prima a trovarsi e non si rischiano gaffe
    
    Continua a guardare l’orologio ma il tempo non passa mai. Vado all’armadio e guardo come vestirmi, Un pantalone di velluto, una camicia e un maglioncino tinta su tinta. Intimo mio tradizionale, slip canottiera e calzetti lunghi.
    
    Verso le 14.30 vado in doccia, sempre agitato come non mai, e resto sotto il caldo geto a cercare di calmarmi. Ben pulito e lavato, mi vesto, ma è presto cazzo. Non ne posso più di stare a casa. Mi sento un animale in gabbia e poi oltre alla irrequietezza della giornata si somma l’agitazione per l’incontro.
    
    Si due passi, due passi per rilassarmi e stare all’aria ed al sole.
    
    Esco e mi avvio a piedi verso la direzione del bar. Da casa saranno più o meno 20 minuti quindi l’anticipo è stratosferico. Giro in centro a guardare vetrine, negozi alcuni ancora chiusi altri con l’orario continuato, ma non so se è l’ora ma pochissima gente dentro.
    
    Percepisco la senzazione di rilassamento. L’agitazione domestica è in fase di dissoluzione, almeno mi sembra. Sono tranquillo e osservo quanto intorno, Un giro veloce a una mostra con ingresso libero, di pittori locali. Acquerelli, olio e carboncino. Alcuni belli altri veramente puerili, ma è la mia ...
    ... impressione, non quella di un famoso critico d’arte. Esco e altro giro. Finalmente mi avvio al bar. Non devo arrivare con più di cinque minuti di anticipo, non mi piace farmi vedere curioso e desideroso, anche se poi è vero.
    
    Con passo lento mi avvio verso il bar. Tavolini fuori ma pur con il sole l’aria è frizzante, meglio dentro. Mi guardo intorno per vedere se sono arrivati i due ma fuori non c’è nessuno seduto, dentro un avventore al banco, ed i tavolini liberi.
    
    Scelgo quello in angolo che controlla sia l’accesso che tutta la sala. Mi accomodo e poco dopo arriva il barista. Lo avviso che sto aspettando delle persone e che ordino dopo. Passano pochi minuti e all’ingresso si presentano due persone con il cellulare in mano ed entrando premono un tasto.
    
    Sono ambedue di buona stazza, robusti rispetto a me, ma non grassi. Quello più vicino a me ha un bel viso ovale con carnagione leggermente scura, lampada o solo non saprei, capelli corti a spazzola un bel pizzetto che parte da sotto il labbro inferiore scendendo nella larghezza di un paio di centimetri, ed arrivato al mento si divide nelle due direzioni fermandosi all’altezza della chiusura delle labbra. Indossa un giubbotto aperto che copra una maglietta scura aderente da cui risaltano all’occhio le due protuberanze di due grossi capezzoli. Jeans scuro a gamba stretta e cintura. Alto poco più di me. L’altro, della stessa mole ma un poco più alto, un viso appuntito verso il mento con un nasino delizioso, baffi che scorrono lungo ...
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