1. Leo 2.0


    Data: 10/09/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: honeybear, Fonte: Annunci69

    ... rosellina il tempo di chiudersi troppo velocemente.
    
    Una, due. Tre dita vorticavano nel mio sfintere.
    
    “Mmm… Se solo fossi pronto, potrei anche fistarti…” mi schernì.
    
    Trasalii. Sentivo il liquido prespermatico colare lungo la cappella giù giù fino al perineo.
    
    Puntò invece il buco con la cappella ancora umida del mio brodo e mi penetrò con tutta la forza che riuscì ad imprimersi. Iniziò così a scoparmi animato dalla foga che il desiderio di possesso gli dava, unita all’eccitazione di spingere quel gioco verso il suo limite estremo: l’orgasmo di entrambi.
    
    Da parte mia, sapevo di non avere il permesso venire. Sebbene non fosse dichiarato, necessitavo del suo consenso prima farlo. E naturalmente, nessuno dei due voleva che ciò accadesse: la partita si sarebbe conclusa troppo velocemente… E chissà con quali conseguenze per me!!
    
    Il mio evidente stato di eccitazione spinse il gioco ad un livello superiore: da una parte la mia necessità biologica, dall’altra la sua rinuncia a non perdere il mio appetito sessuale: il rischio, una volta sborrato, era che non fossi più in grado di essere usato per il suo appagamento come lui esigeva.
    
    E lui, perfettamente consapevole della dura battaglia che stavo combattendo contro la mia libido, apprezzò i miei sforzi: sapeva di poter arrivare a scoparmi fino al limite dell’eiaculazione. Godeva nel raggiungere quel limite e godeva altrettanto nel vedermi ancora sessualmente attivo, desideroso di mungere il suo uccello con il mio ...
    ... buchetto fino a pregarlo di sborrarmi in culo perché incapace di trattenerlo oltre.
    
    Solo che quel limite veniva spostato dopo ogni pausa. Era l’attesa a sfinirmi e diventava sempre più difficile resistere. Inizialmente pensai che fosse praticamente impossibile. Invece, del tutto inaspettatamente (ed inconsciamente credo), riuscii ad elaborare un metodo che mi permettesse di godere appieno di quei momenti. E, soprattutto, di far godere il mio Padrone.
    
    Lasciai la mia mente completamente rilassata, libera di spaziare, senza tuttavia perdermi la libido che la presenza del mio Signore dentro di me, mi dava…
    
    Così mi trovai a pensare ancora una volta che, prima di quell’incontro, gli unici contatti tra noi si verificarono via sms o via mail. Mi fece creare un apposito indirizzo di posta elettronica dove inviarmi le direttive necessarie a giungere adeguatamente preparato a quella che lui definì la mia ‘marchiatura’...
    
    Si arrestò all’improvviso. Così come io mi ero allontanato.
    
    “Lo senti?”
    
    Quelle parole mi riportarono definitivamente lì con lui: appoggiato al bordo dello sling con il suo uccello ben piantato nelle mie viscere.
    
    "Sentire cosa, signore?" ansimai.
    
    "Il mio cazzo, schiavo. Lo senti?"
    
    "Oh, sì, Signore... Tutto… Tutto dentro di me, Signore. Ed è... È incredibile!" risposi, senza bisogno di pensarci, perché era innegabilmente vero.
    
    "Ne sono sicuro. Ed è diverso vero?"
    
    Non risposi. Non subito: non sapevo con precisione cosa intendesse con quelle ...