1. Questione di piani (parte 1)


    Data: 10/09/2019, Categorie: Tradimenti Autore: Tibear, Fonte: Annunci69

    Quando ho saputo che dovevo cambiare hotel per un disguido dell'agenzia, mi giravano un bel po'. Ero abituato al mio e non mi andava per niente di provarne uno nuovo per giunta per me più scomodo. La sera stanco mi fermo al ristorante per una cena veloce. Mentre sto ordinando entri anche tu e il cameriere ti fa accomodare a due tavoli da me. Per l'emozione sbaglio l'ordinazione e prendo un piatto che non mi piace... ma tant'è, ormai alla cena non ci penso mica più tanto. Poco dopo ordini anche tu, e ci ritroviamo a condividere quell'attesa, insieme ma separati, vite simili, congiunte, incrociate, ma distanti (..due tavoli). Gli sguardi si incrociano varie volte e sembrano cominciare un dialogo, poi il cameriere inciampa a pochi passi da noi e reprimiamo un sorriso insieme. A quel punto lo chiamo vicino a me, e poco dopo al tuo tavolo arriva un calice di Sauvignon bianco.
    
    Ti vedo sorridere ammiccante ed alzare il calice in mia direzione come per ringraziarmi. Comprendi di avere i miei occhi addosso così accavalli le gambe e inizi a sorseggiare con garbo.
    
    "MI SCUSI"..
    
    ci metto un secondo a capire che è arrivato il cameriere con il mio piatto, esco dal mio stato catatonico di contemplazione delle tue gambe e dal disegno mentale delle sconfinate praterie erotiche che queste mi suggeriscono.
    
    Arriva anche per te il piatto e se possibile lo spettacolo di vederti gustare il tuo cibo è ancora più stimolante. Maledico le convenzioni sociali e la buona educazione, vorrei ...
    ... semplicemente alzarmi, porgerti la mano e portarti via ma non è così che si fa.. mi rassegno a finire il mio piatto -che manco mi piace- e studiare una strategia, quando tu lasci cadere il tovagliolo in terra e ti chini per raccoglierlo, conscia che la tua camicetta bianca avrebbe concesso una visione che mi dà la batosta finale.
    
    Al diavolo le convenzioni sociali, mi alzo e vengo al tuo tavolo, col mio bicchiere e ti propongo un brindisi: "alla caduta del cameriere"... tu sfoderi un sorriso discreto e malizioso e mi fai cenno di accomodarmi. E, devo dirti, un po' mi dispiace perchè da lì non posso ammirare le tue gambe. Facciamo due chiacchiere, usciamo insieme e ci dirigiamo verso l'ascensore... io sono al 3°, tu al 5°... entriamo, schiaccio ovviamente solo il tasto 5...
    
    "Che fa lei non va in stanza?!?"
    
    Impacciata e rossa in viso, ti metti in un angolo ma poi fingendo un movimento ti riavvicini. Sembri combattuta e poi capisco il perchè: "In camera mi aspetta mio marito..."
    
    Eppure trovo quell'imbarazzo molto sexy... ti cingo la vita con la mano stendendo le punte delle dita più giù all'inizio dell'inguine.. ma capisco dove è il caso di fermarsi, schiaccio il tasto 3 e poco dopo sono fuori. Uscendo ti fisso intensamente negli occhi fino a che le porte non si sigillano... "Peccato!" penso...
    
    Scendi al 5 ed entri in stanza, ma per tutto il tempo continui a pensare a me... vorresti scendere ma non sai neanche il mio numero di camera! cominci a pensare alle mie mani, ...
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