1. Come dita nel naso


    Data: 11/09/2019, Categorie: Altro, Autore: Alexander

    ... madreperlacea che faceva capolino solo quando qualcuno le era particolarmente caro. E io volevo vedere quella luce. Per mio padre le cose importanti erano altre. Non bisognava picchiarsi o sputarsi addosso in sua presenza o dare fuoco agli oggetti che ci capitavano sotto mano.Ma torniamo a BAD PINGUIN. Dicevo che ad animarmi era la necessità di difendere il mio posto accanto a un fratello che coi suoi affanni respiratori, con il raffreddore da fieno e gli accessi di starnuti si prendeva una grossa fetta dell’attenzione famigliare. Attirare su di sé tutte le premure di nostra madre per lui era uno scherzo. Si sedeva all’ombra striminzita di un fico e mamma-furetto versava dell’acqua su un fazzoletto, che gli appoggiava sulla fronte. BAD PINGUIN odiava sentirsi male, perché in quei momenti mamma-furetto l’aveva completamente in suo potere.«No, tu rimani lì seduto. No, tu il maglione non te lo levi», e così via, un vero strazio.Ora, comunque, eccoci qui seduti sugli scalini, io e BAD PINGUIN, nella fresca ombra della casa; li conosciamo tutti, i cespugli piantati lì intorno: nostro padre li ha bagnati un casino di volte, e tutte le volte a ripetere i loro nomi come un disco rotto. Viburno palla di neve e biancospino rosso, china e forsizia. Siamo seduti sugli scalini, e io faccio ciondolare le mie esili gambe, piene di taglietti e croste, mentre BAD PINGUIN ha un dito nel naso. Sta tentando di estrarre una caccola ubicata in un remoto angolo della narice difficile da ...
    ... raggiungere. La sua espressione è di sofferenza e concentrazione. Ha gli occhi stretti e un po’ arrossati per il raffreddore da fieno. A un certo punto lo sento tirare un sospiro di sollievo. Ha sulla punta dell’indice una caccola dalla quale gocciola del muco. La osserva soddisfatto, come chi è appena riuscito a compiere una grande impresa.«Guarda», mi dice ridendo.«Mi fa schifo», gli rispondo io.«Ora te la devi mangiare», mi ordina facendosi serio.«Te lo puoi scordare», ribatto mostrandogli i denti, espressione che certamente favorisce la sopramenzionata somiglianza col furetto.Con la crudeltà tipica dei fratelli maggiori, BAD PINGUIN chiude gli occhi e rimane immobile col dito a qualche centimetro dal mio viso, il sorriso bastardo sulla faccia.«Se sei mio fratello, te la devi mangiare», dice lui, col tono di chi non ammette repliche.«No», dico con aria risoluta.«Sarò allora costretto a dire a Esperanza che ti vuoi fidanzare con lei»Voglio farlo smettere e sto per chiamare nostra madre, ancora alle prese coi fornelli, quando a un tratto BAD PINGUIN mi colpisce il fianco col gomito, facendosi più vicino. Il solo pensiero che possa arrivare nostra madre lo distoglie dal suo proposito perverso. Si sporge un po’ in avanti e ridacchia. Poi attacca la caccola ai jeans, così calati sui fianchi che si vede l’inizio del solco delle chiappe.«Alla fine me l’hanno detto», dice lui mentre cerca di trattenere la ridarella.Si riferisce a ciò che gli hanno spiegato i nostri genitori su come vanno le ...