io, Mariangela e lo zio
Data: 12/09/2019,
Categorie:
Etero
Incesti
Autoerotismo
Autore: suve, Fonte: RaccontiMilu
... verificare se i suoi complessi persistevano.Le bloccai le mani e mi guardò interrogativamente. Le dissi di stendersi sopra di me, in senso inverso. Capì e mi sorrise ancora maliziosamente. Sentii subito le sue labbra circondarmi il pene, con un po� più di partecipazione del solito ma non molta, ma non avevo ancora finito con lei.�Toccati ancora Mariangela�Il suo braccio s�incuneò tra i nostri due corpi e raggiunse la sua micina iniziando a stimolarla, io, con la lingua, cercavo le sue dita. Le succhiavo, le mordicchiavo alternando con leccate alle sue labbra e al suo buchino poco più in alto, e Mariangela gemeva di piacere, credo principalmente per la sua stessa azione, e la sua eccitazione si riverberava sulla sua bocca che ora mi inghiottiva più che poteva, saliva e scendeva con una foga mai avuta, sulla sua lingua che raggiungeva i punti più sensibili strappando gemiti anche a me.�Oddio Mauro, ci sono, ci sono ancora, sto venendo un�altra voltaaaaahhhhhhhh�Attendevo quel momento, e mentre la sua mano vibrava velocissima sul bottoncino incollai le mie labbra alle sue più intime e protesi la lingua irrigidendola più che potevo. Un mio dito bagnato nei suoi succhi raggiunge il piccolo ano grinzoso, lo forzò, entrò quasi fino in fondo, presi a rotearlo e Mariangela impazzì, urlando il suo piacere che forse l�avranno sentita anche in città. Ancora scossa dagli spasimi della piccola morte mi riprese in bocca succhiando con un�intensità che mai mi aveva donato, e toccò a me ...
... arrendermi, gemere mentre le esplodevo in bocca, sentendo che non mi abbandonava, accoglieva tutto e lo ingoiava. Il suo buchino ancora si contraeva sul mio dito.Ci mettemmo qualche minuto a riprenderci, felici ci abbracciammo. Il ritorno fu silenzioso, entrambi assaporavamo il ricordo di quei momenti, la sua mano sopra la mia gamba mentre guidavo, lieve, in un contatto che valeva più di mille parole.Ora che avevamo trovato il modo il nostro rapporto si fece più intenso. Ogni più piccola occasione per vederci fu cercata e sfruttata, grazie alla complicità della titolare del negozio, di un paio di sue amiche. L�unico cruccio era che lo zio, che praticamente era fisso a casa sua il venerdì sera quando i genitori uscivano, e il sabato lei mi raccontava la solita umiliazione subita. Mariangela aveva anche, mi confessò, provato a toccarsi da sola mentre lui la costringeva a succhiarglielo o la possedeva. Si eccitava un po� ma ancora non riusciva a andare oltre, il pensiero della fuga era preminente.Un sabato ero riuscito a farmi prestare la casa da un amico e lì la attesi, ufficialmente sarebbe stata al lavoro ma la sua titolare, che ci aveva preso in simpatia, le aveva dato il pomeriggio libero.Quando arrivò aveva un diavolo per capello, era la prima volta che la vedevo così arrabbiata.�Quel bastardo, non gli è bastato ieri sera. Adesso anche al lavoro e poi ora vuole coinvolgere i suoi amici. Lo odio, Dio quanto lo odio��La feci calmare e raccontare il motivo della sua ira. Mi ...