Scambiata
Data: 13/09/2019,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: Francesca74
Entrata in negozio di tatoo, vidi il tatuatore impegnato al pc per aggiustare un disegno da poco consegnato. Il mio amico lo salutò, abbracciandolo e mi presentò come una sua amica: avrei aspettato in sala d'attesa , mentre lui si sarebbe fatto fare un tatuaggio al polpaccio destro. Io guardavo riveste a tema, e di sottofondo loro parlavano, ma non comprendevo cosa si stessero dicendo; inoltre il rumore della macchinetta per tatuaggio disturbava l'ascolto. Dopo un'ora escono e si salutano, e mi dice : " Devo venire la settimana prossima per finirlo, mi accompagni?" Ed io : " Se non ho nulla da fare va bene". La settimana passa ed andiamo di nuovo; l'atmosfera era diversa dalla precedente: gli sguardi del mio amico e del tatuatore erano maliziosi e più vispi dell'altra volta. Saluto e mi fa accomodare nella saletta dedicata ai tatuaggi al posto di quella d'attesa e non ne comprendo il motivo. Mi accomodo ed entra solo il tatuatore e mi sussurra all'orecchio . " Il tuo amico mi deve 300 euro per il mio lavoro, ora tocca a te farmene uno almeno di quel valore, altrimenti non glielo termino. Lui è d'accordo!". Io resto allibita e sconcertata: il suo tono era fermo e deciso, penso ad uno scherzo, ma da come si muove e inizia a toccarmi sembra serio. Io resto immobile e rigida, ancora scioccata, ma non mi oppongo troppo per paura di farlo arrabbiare. Prende una benda e me la lega intorno agli occhi : "Cosi sarà più semplice per te". Mi fa inginocchiare, mi prende i capelli ...
... raccolti in una coda di cavallo e mi infila in bocca il suo cazzo, rigido e pronto. Io faccio resistenza, giro il viso, cerco di dissentire, ma è tardi : mi tappa il naso e per respirare apro la bocca e lo infila, deciso! Io ero senza parole, non ero ancora riuscita a dirne una, nemmeno un "no"; è vero che avevo parlato col mio amico del suo tatuatore che era carino e maschio, ma non immaginavo mi avesse fatto uno scherzo del genere. Ero arrabbiata, ma al contempo eccitata per tale " scambio". Gianni, il tatuatore intento continuava a farsi fare un pompino e mi accarezzava il volto : "Sei proprio brava". Mi sentivo orgogliosa, quasi. Mi fa alzare, mi gira e mi fa appoggiare ad uno dei lettini e mi abbassa i pantaloni ; mi sposta il perizoma e inizia a toccarmi : " Per una che fa tutte 'ste storie, direi che il bagnato qui sotto non è proprio poco!". Pensavo che fosse vero : qualcosa dentro di me mi piaceva, l'essere usata per uno scambio del genere in fondo mi piaceva, ma ammetterlo significava dar ragione ad entrambi i maschietti, e non ero pronta. Mentre io pensavo alla vergogna mista al piacere, Gianni mi allargava le gambe e infilava la lingua oltre che le dita e ripeteva che voleva sapere quanti uomini erano passati di lì. Allibita, gli dissi un numero a caso, ma mi rispose che sarebbero aumentati nei prossimi giorni. Mi voltai e a quel punto mostrai il mio disappunto : "Ma cosa credi, che sia una puttana? Non so cosa abbiate detto tu e quello stronzo del mio amico, ma la ...