Il professore xxl
Data: 14/09/2019,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: ClubGodo87_II
Era una giornata di fine estate, o per meglio dire, di inizio
inverno, date le avvisaglie di freddo.
Lo avevo conosciuto il giorno prima in chat, ma si scoprì
successivamente che avevamo avuto modo di parlare qualche
tempo prima. Mi invitò a casa sua per un caffè, anche se entrambi
eravamo consapevoli che si sarebbe andati oltre a quel quotidiano aroma.
Lo chiamai prima di partire, mi confessò di essere ancora sotto la doccia. Già mi
immaginavo il suo corpo levigato dall'acqua, il suo pisello scalfito dolcemente dal getto caldo.
Arrivai poco dopo sotto casa sua, aspettai qualche minuto ed entrai in quello che sarebbe
diventato il teatro di questa bollente storia..
Quando mi aprì la porta lo scrutai nella sua totalità, era molto alto, moro e sicuramente più giovane
della foto che mi mostrò quando ancora chattavamo. Insomma, decisamente carino..e con quel tocco
da me richiesto, il pantalone di tuta, ancor più intrigante.
Sapevo che sotto i vestiti nascondeva una grossa dotazione, lo avevo letto sul suo profilo e ne avevamo parlato tanto,
ma non avevo il coraggio di saltargli addosso, anche perchè la situazione avrebbe perso di fantasia.
Prendemmo il caffè, da lui gentilmente offerto, anche se io lo assaggiai appena..Sapevo già da quell'istante
cos'avrei voluto assaggiare con molta più foga.
Ci mettemmo a parlare, lui sul divano, io su una sedia di lì poco distante. Dopo qualche minuto mi chiese di
sedermi accanto a lui e la ...
... mia voglia di afferrare il suo membro aumentava sempre di più.
Dopo un veloce pit-stop per fumare, ci appoggiamo alla cucina e l'atmosfera si fece decisamente
bollente. Cominciai a raccontargli le mie avventure sessuali in un'affascinante penombra, creata
dalla luce alle sue spalle ed il totale buio generato dal tramonto.
Una buona mezz'ora passò dalla prima frase audace ed il mio imbarazzo si fece tangibile,
anche perchè volevo togliergli i pantaloni e dimostrargli che le mie non erano solo favole.
Ad un certo punto mi fece capire che anche lui aveva voglia di passare alla pratica, e mi invitò
a sfilargli i calzoni che opponevano resistenza alla sua dura virilità.
Mi inginocchiai in pochi istanti, gli sfilai quella bellissima tuta grigia e mi accorsi di
qualcosa di veramente grosso che mi stava attendendo ormai da tempo.
Lo sfilai dalle mutande, liberandolo da quella guaina asfissiante, per dirigerlo nella mia calda e
accogliente gola. Cominciai a leccarlo e succhiarlo dolcemente, accorgendomi sempre di più che
ero di fronte ad un uccello veramente abbondante.
Era lungo circa 20cm, con una grande circonferenza e questa cappella gonfia che svettava come
una cupola del Brunelleschi: mastodontica e piena di fascino.
Cominciai a spompinarlo, prima dolcemente, poi con movimenti più profondi, mi sforzai di soffocare
sotto i suoi colpi e con fatica feci conoscere le mie tonsille al suo prepuzio ormai di marmo.
Non ero soddisfatto a ...