Oltre ogni censura
Data: 15/09/2019,
Categorie:
Hardcore,
Autore: antonio89x
... una lucestrana, azzurrognola, che fa abbastanza ospedale. Mi siedo rigida altavolo da pranzo, mentre tu mi ronzi intorno, chiacchierando del più e delmeno. Ti accomodi sul divano, batti con la mano sul cuscino,invitante ("qua, Fuffi!"); io esito, chissà perché. Se non volevo venire,potevo anche restare a casa, col gatto sulle ginocchia e affrontareserena la vecchiaia. Senza saper niente di vibratori, né di biondini unpo' pelati che mi porgono una tazza.Oddìo, che è? Cioccolata. Setosa e profumata di vaniglia, nonché diqualchecosaltro che individuo solo al terzo sorso. Rum, porca troia.Bevi e mi sorridi sopra l'orlo della tazza. Io mi abbarbico alla mia, ecerco spasmodica di tenere viva la conversazione. Tu, figurati. Sorridi,miversi un altro po' di diabolica bevanda. Ho la bocca foderata didolcissimo veleno. Manco lo schienale, e mi accascio semisghemba suicuscini. Ti siedi ai miei piedi, mi prendi la tazza. E poi tutte e due lescarpe, sfilandole una alla volta, senza mollarmi con gli occhi."Comoda?" (eh, comenò, ora mi addormento pure)Ti alzi e sparisci alle mie spalle; la luce ora ha toni da acquariotropicale, macchie di buio si allargano, scivolando dagli angoli. Hocaldo, il rum, probabilmente. Ma anche no. Chiudo gli occhi. Un oggettotiepido mi scivola lungo il collo. Non voglio guardare."Ehi, apri gli occhi." (ecco, appunto)Nella luce bluastra della stanza un oggetto scintilla freddo nella tuamano. Sono quasi delusa. E' una sorta di cilindro satinato, argenteo,che ...
... somiglia a un portapenne, e ricorda un cazzo solo per calibro elunghezza. Se lo sapevo, evitavo tutto sto cancan e rimanevo in ufficioa contemplare l'Uniposca indelebile blu, che mi sa che era lo stesso."Toccalo."L'attrezzo è gradevole al tatto: tiepido (dài: l'hai scaldato prima? nelmicroonde?) e liscio senza essere scivoloso. Lo reggi dalla base, mitrovo ad accarezzarlo con tutte e due le mani, provo a stringerlo, ameneggiarlo come se fosse vero. Non è molto convincente; moltomeglio i tuoi occhi che mi ridono in faccia, mentre ti avvicini. Mi baci,solo il labbro inferiore, mentre mi appoggi il portapenne al collo. Lagola mi vibra, dolcemente, senza rumore, e la tua bocca mangia la mia,piano. Chiudo di nuovo gli occhi, mentre continui a baciarmi, epasseggiarmi 'sto accidenti di tubo sulla pelle, sempre più giù.Sento i bottoni cedere, slacciarsi, la camicia scivolarmi dalle spalle. Lamia pelle è percorsa da brividi meccanici e da tremori maledettamentereali; la tua lingua segue una traiettoria che si incrocia e diverge,capricciosa, da quella del tubo, ho la gola, le tette tremule e bagnate,esempre più caldo.Intingi un dito, poi due, nella mia bocca; ci stropicci i miei capezzoli,quasi meditabondo. Mi manca un po' il fiato. Uno, due respiriprofondi, e l'ossigeno finisce di ubricarmi per bene. Tiro indietro latesta, ti offro la gola, le tette umide e tremanti, tipo vittima alsacrificio.Ora il diabolico aggeggio staziona dalle parti del mio ombelico scoperto:la tua lingua continua ad ...