1. Gioie dell'autostop - 4


    Data: 16/09/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: adad, Fonte: Annunci69

    Tornai in cucina pulito e rilassato e trovai Sergio che aveva indossato le cose che gli avevo dato prima e un paio di pantaloncini che doveva aver trovato in giro. La tavola era apparecchiata di tutto punto.
    
    “Scusa se ho rovistato nei cassetti.”, disse indicando la tovaglia e il resto.
    
    “Nessun problema, - lo rassicurai – hai fatto benissimo… wow, che lusso!”
    
    “Era il minimo che potessi fare per sdebitarmi con te.”
    
    “Figurati. Lo avevi già fatto.”
    
    “Quello non c’entra, - disse arrossendo deliziosamente – quello era uno scambio di cortesie.”
    
    “Fossero sempre così le cortesie…”, e mi sedetti sorridendo davanti alla mia porzione di lasagne.
    
    Che non erano eccessivamente schifose, devo dire… o forse era la presenza di quella magnifica creatura a renderle apprezzabili.
    
    Durante la cena, parlammo del più e del meno e Sergio mi parlò di sé: era nato in un paesino del meridione, lavorava nell’azienda di famiglia e il suo mese di vacanza lo passava girando l’Italia in autostop.
    
    “Ho scoperto dei posti incredibili. E anche delle persone incredibili.”, osservò, fissandomi in modo particolare, ma forse era solo una mia impressione.
    
    “Sei fidanzato?”, gli chiesi alla fine.
    
    “Beh, certo.”
    
    “Ma, scusa, - osservai – e lei lascia che te ne vai…”
    
    Sergio fece spallucce.
    
    “Anche lei questo mese se ne va in vacanza per conto suo con le amiche. Diciamo che ci concediamo un mese di libertà.”
    
    “E non hai paura che lei si diverta con qualcun altro nel ...
    ... frattempo?”
    
    “Beh, se lo faccio io… E’ che in realtà non siamo fidanzati con la fissa del matrimonio, capisci? Stiamo bene assieme, scopiamo…”
    
    “Ti piacciono pure i ragazzi?”
    
    “Naaa… te l’ho detto, sono etero.”
    
    “E…”
    
    “Quello, dici? Quello non significa niente: mi piacciono i pompini e se capita chi vuole farmene uno, perché no? contento lui, contenti tutti.”
    
    Vide l’espressione che avevo fatto.
    
    “No, un momento… non pensare che sono uno che se lo fa succhiare dal primo che capita. Ho bisogno di sentire un buon feeling, come con te. Deve… deve anche piacermi la persona…”
    
    Evitai di approfondire l’argomento, volendo evitare di metterlo in imbarazzo: in fondo aveva ammesso di sentire un buon feeling nei miei confronti e questo mi bastava. Del resto, che differenza faceva?
    
    Guardammo un po’ di tv e verso mezzanotte lasciai che andasse a letto, mentre io mi fermavo ancora un momento a sistemare delle carte per il giorno dopo. Quando entrai in camera, lo trovai che già dormiva avviluppato nel lenzuolo. Col caldo che faceva, lasciai la finestra aperta e scivolai a letto pure io, più silenziosamente che potevo. Ma chi riusciva a prendere sonno, con quella conturbante presenza al mio fianco? Mi girai, dandogli le spalle, per evitare la ridicola, quanto squallida tentazione di allungare la mano o la gamba a sfiorarlo, e cercai di svuotarmi la mente e dormire. Ma il calore del suo corpo, il suono tranquillo del suo respiro, le leggere vibrazioni del suo corpo nel sonno…
    
    Finalmente ...
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