1. I profumi del liceo


    Data: 19/09/2019, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: filosofetto

    ... che alla nostra età hanno solo certe atlete abituate a gareggiare nell'acqua gelida.
    
    Profumava d'una essenza che allora mi piaceva tanto, sapeva d'allegrezza e innocenza, di quella stessa innocenza che ora mi scandalizza così tanto, specie se indossata da chi di innocente non ha mai avuto nulla...
    
    Iniziammo a far l'amore dopo che gliela ebbi leccata per quasi un'ora. Per fortuna i più sanno divertirsi solo bevendo e nessuno era abbastanza lucido per notare la nostra assenza.
    
    Le chiesi una volta ancora se aveva ben chiusa la porta. Lei mi rispose dicendo che era l'unica cosa della quale era certa.
    
    Come può una donna godere davvero se non sta esibendo se stessa...o non sta sperando di farlo?
    
    Io me lo chiesi, questo, per qualche istante. Ma poi le mie dita si infilarono nel suo sedere e non capii più niente.
    
    Facemmo l'amore, come ragazzini in forma e vogliosi sanno fare. Poi la voltai e tanto era bagnata che fu facile incularla. La feci venire ancora; poi mi venne un'altra voglia. La presi, la alzai e la misi col culo sul pomello della pedata del letto. Piano piano il pomello gelido di ottone a specchio le entrò nel sedere e io, felice di averla immobilizzata, mi misi a far l'amore con lei preso dal pensiero del suo corpo aperto sino al limite del dolore.
    
    Non feci in tempo a venire anche io che accadde una cosa strana.
    
    Nel mio sedere venne spinto qualcosa di gelido, poi delle dita femminili.
    
    Guardai Lucia, ma lei non sembrava molto in sé. O meglio, ...
    ... era assolutamente lucida, ma piuttosto accaldata e felice per far qualunque cosa.
    
    Per di più entrambe le sue mani erano lì in bella vista!
    
    Che stava succedendo?
    
    Se ti volti ti taglio le palle!
    
    Era la voce della mia ragazza. Era lei alle mie spalle!
    
    Continua a scoparla!
    
    Disse la mia fidanzata, con un coltello nella mano mancina.
    
    Si erano accordate le due fanciulle. E io ero lì nel mezzo. Avrei potuto ribellarmi? Forse sì, ma forse era meglio di no. Dopotutto io avevo la colpa d'essermele scelte, di averle volute e usate. Dovevo rischiare per forza.
    
    Continuai a farmi Lucia, ma non volli esagerare e la alzai di peso così da liberare il suo culo dal pomello di ottone ormai bollente.
    
    Posai la mia amante sul letto, tornai a baciarle la passera...forse in cuor mio sperando di abbassar i toni di quel sin troppo articolato e incerto incontro.
    
    La mia lei era intanto arrivata a tre dita, non dava segni di voler smettere e il culo iniziava a bruciarmi un bel po'. Per fortuna avevamo sudato abbastanza da essere presso che sciolti e molto scivolosi.
    
    Ripresi a far l'amore con Lucia nella speranza che il tradimento bloccasse la mia ragazza o che l'eros vincesse sulla sua voglia di vendicarsi. Feci del mio meglio, fui anche vigoroso, veloce e brutale come piace più alle ragazze che non sono innamorate che a quelle col continuo batticuore.
    
    Nulla...ormai avevo dentro 4 dita e facevano un bel male.
    
    Il dolore, almeno, mi impediva di venire.
    
    Cinque dita e ...