Una donna violenta
Data: 20/09/2019,
Categorie:
Anale
Hardcore,
Sesso di Gruppo
Autore: antonio-fusco, Fonte: xHamster
Era l'inizio di un autunno come un altro quando mi accadde il fatto più singolare di tutta la mia vita. Quell'anno mi ero ritrovata a rimpiangere l'estate più degli altri anni, quella calda e sensuale stagione, che trovava sempre in me un'entusiasta seguace. Una sera, mentre uno strano vento soffiava tra le deboli foglie degli alberi, me ne andavo al lavoro a piedi, incaricata di aprire la pizzeria d'asporto in cui lavoravo. Non ne ero molto felice, perché ritenevo che il mio titolare si stesse un pochino approfittando della mia disponibilità, tuttavia fu una fortuna per me trovarmi da sola in quell'occasione, perché i miei colleghi si sarebbero fatti quattro maligne risate nel vedere la sorpresa che mi attendeva. Appena tirata su la serranda della pizzeria non mi accorsi della busta bianca abbandonata sul gradino, stavo addirittura per pulirmici i piedi. La afferrai sbuffando, convinta si trattasse dell'ennesima bolletta, ma quasi mi cadde a terra per l'emozione quando vidi scritto sul retro “per Elisa”. Turbata ma anche incuriosita, mi precipitai ad aprirla e la lessi tutta d'un fiato. “Da un po' di tempo non riesco a toglierti gli occhi di dosso, ci ho provato, ma non ce la faccio. Se la cosa ti infastidisce o se sei già impegnata, butta immediatamente questa lettera e fai finta di non averla mai ricevuta. Se invece la cosa ti intriga o ti incuriosisce vediamoci domani pomeriggio alle tre alla casetta di legno nel bosco, non lontano da casa tua. Con dedizione e ...
... desiderio. G.” Non ci potevo credere, un cliente della pizzeria mi osservava da chissà quanto tempo e si era preso la briga di scrivermi una lettera, la cosa aveva dell'incredibile! Leggere quelle poche righe subito prima di iniziare a lavorare non fu un bene, perché non feci altro che pensarci per tutta la sera, mentre i clienti mi osservavano dubbiosi, nel vedermi così distratta. Per fortuna, come sempre arrivò il momento di tornare a casa, dove però continuai ossessivamente a pensare alla lettera. Non solo, ma anche all'idea di recarmi alla casetta nel bosco per vedere chi fosse il misterioso cliente che mi desiderava così tanto. La cosa incredibile era che, proponendomi di vederci il giorno dopo, lo spasimante aveva addirittura azzeccato il mio giorno libero. Tutto ciò mi inquietava, ma una parte di me iniziava a considerare l'idea di non mancare all'appuntamento. Il mattino seguente mi svegliai più stanca che riposata, avevo dormito male a causa di quel chiodo fisso: chissà cosa sarebbe successo recandomi a quell'appuntamento! Anche la mattinata trascorse con il tormento, ero terrorizzata e stuzzicata al tempo stesso. Arrivarono le due e mezza del pomeriggio e decisi che fosse il caso di andare, in fondo che avevo da perdere? Sarebbe bastato tenermi pronta alla fuga e col cellulare a portata di mano, qualora si fosse trattato di uno psicopatico. Così, con le gambe leggermente tremanti di emozione, mi incamminai in direzione del bosco, i cui colori autunnali mi ricordarono ancora ...