Una donna violenta
Data: 20/09/2019,
Categorie:
Anale
Hardcore,
Sesso di Gruppo
Autore: antonio-fusco, Fonte: xHamster
... ricordavano nulla che avessi già visto in precedenza. Mi venne un'improvvisa voglia di baciarli e carezzarli, delicatamente. Un triangolino nero primeggiava tra le gambe dalle cosce muscolose e levigate. Sembrava una divinità nera. Nel vederla piegarsi su di me sobbalzai di emozione e ansimai precocemente al contatto con la sua pelle bollente. Chiusi gli occhi ed ebbi l'impressione per un istante di trovarmi immersa in un paesaggio tropicale, con lo sguardo rivolto ad un cielo blu, che gradualmente si infuocava all'orizzonte in una serie di sfumature rosso e arancio mozzafiato. Riaperti gli occhi, ritrovai la dea, pronta a baciarmi e a regalarmi nuovi emozionanti viaggi nell'eros. Incrociando le gambe in un modo particolare, sfiorò il suo pube contro il mio, mentre le mie mani accoglievano i perfetti seni in una morbida e calda stretta. Mi sembrò che l'inguine mi prendesse fuoco, mentre i suoi peli si strofinavano contro i miei. Le nostre mani si incontrarono e si accarezzarono vicendevolmente, poi scesero lungo l'addome e, raggiunto il colle di Venere, si infilarono indiscrete tra i nostri inguini accalorati. Giada mi guardava negli occhi raccontandomi con lo sguardo storie di luoghi lontani e felici, condividendo memorie di un passato remoto eppure in qualche modo molto vicino. Le nostre mani continuavano ad andare avanti e indietro sulla pelle delle nostre grandi labbra bagnate, esattamente com'erano bagnate di sudore le nostre fronti. Presto giunse l'umido risvolto di ...
... quel piacere, a sedare il fuoco che nasceva al nostro intimo contatto. Io non ero più io, lei non era più lei, tutto ciò che rimaneva era un lungo, interminabile piacere, che mai avrei vissuto in seguito, se non nel ricordo di quell'esperienza. Mentre tutto questo lentamente sfumava, vidi allontanarsi anche lei da me, un'ultima volta con quel sorriso luminoso, diventando gradualmente sfocata. Poi non so che accadde, non ricordo più nulla. A dire la verità, non so se quel fatto si collochi nella realtà, nel sogno o in qualche altra dimensione possibile. Comunque sia, in me si è verificato e ha lasciato una traccia indelebile, che ha reso il mio corpo e il mio mondo dei luoghi migliori in cui vivere.9Racconto d'invernoNina respirava a pieni polmoni l’aria profumata di neve, procedendo a passo lento lungo il sentiero che conduceva al bosco. Giunta ad un ponticello si soffermò per guardarsi attorno sfiorando con le dita, nascoste sotto i guanti neri, lo strato di neve che ricopriva la staccionata del ponte. “Sono molto fortunata”, pensò, “chi vive lontano da qui non ha idea di quello che si perde”. L’atmosfera era gelida e immobile, gli unici suoni udibili erano i tonfi della neve che cadeva di tanto in tanto da qualche ramo d’albero. Nina si sentì improvvisamente innamorata, forse dell’inverno, forse della vita stessa. Riprese il passo, decisa a seguire il sentiero fin dentro il bosco. “Non ci sono impronte sulla neve”, sussurrò tra sé e sé, “sembra che io sia la prima a passare di ...