1. Una donna violenta


    Data: 20/09/2019, Categorie: Anale Hardcore, Sesso di Gruppo Autore: antonio-fusco

    ... dormire."Lisa annuisce, comunque imbarazzata, fissando il pavimento. "Sì, possiamo studiare un po'."Entrano nell'aula dove ha appena avuto inizio una lezione di Letteratura Italiana. Alice abbassa la voce "L'hai già detto ai tuoi?""No. Questo fine settimana sono fuori città. Ed è meglio che non lo sappiano. Potrebbero pensare che mi veda con un ragazzo."Raggiungono due posti liberi in seconda fila. Mentre si siedono, Alice guarda Lisa accavallare le gambe. Di colpo, una volta ancora, si sente invasa dal desiderio di plasmarla, di scegliere per lei abiti e scarpe, pettinatura e trucco, e poter così s**tenare tutta la bellezza di cui non sembra consapevole, o che deliberatamente tenta di nascondere. Non riesce a non sorridere al pensiero di Lisa che, inerte come una bambola, si lascia vestire e truccare. Se solo l'amica non fosse chiusa in una fortezza di sensi di colpa e di infinite morali, perduta tra le troppe parole vuote dei soli discorsi che sembra conoscere: la famiglia, la parrocchia e Gesù Cristo.Tutte catene che stringono la sua vera bellezza e, pur non deturpandola ancora, un giorno produrranno piaghe putride e cicatrici.Il professore sembra perdere il filo del discorso, poi riprende a parlare di Manzoni e di altre assurdità. Alice apre la cerniera della borsa e cerca il cellulare. Scrive un messaggio a Samuele: "più tardi passo da te. Dobbiamo parlare. Ho bisogno d'aiuto." Il professore la guarda un momento, perde di nuovo il filo, si mette a tossire e si pulisce ...
    ... la bocca col fazzoletto.Anche Lisa si volta. Nei suoi occhi, Alice legge un'ombra di sospetto, di incertezza. È come se avesse intuito qualcosa di ciò che ha architettato per lei.*"No e poi no" Samuele scuote il capo. Non si muove dalla soglia di casa."Almeno lasciami spiegare, cuginetto." Alice gli offre un sorriso il più accattivante possibile.Lui sbuffa. Fa un passo indietro, e subito la ragazza ne approfitta per entrare. Samuele chiude la porta e continua a protestare a mezza voce. Gli avvolgibili sono abbassati, e la poca luce che filtra getta ombre sbiadite su sfondi di ombre ben più dense. Alle pareti ci sono disegni lascivi di Felicien Rops e von Byros, e mensole con oggetti che le semitenebre fanno apparire ancora più bizzarri: minuscole ballerine di cera, piccolo falli d'avorio, antiche bottiglie di profumo, un carillon con ninfe e satiri, una scarpa appartenuta (forse) a Betty Page. Samuele percorre il corridoio, zoppicando leggermente, seguito da Alice. Entra nello studio, e va a sedersi su una poltrona grande e screpolata."Vuoi ascoltarmi, cuginetto?" domanda lei."In realtà no." Samuele tiene il capo inclinato, e le mani pallide, con lunghe dita magre, poggiate mollemente oltre i braccioli. "Ma sembra che non abbia altra scelta."Alice avanza quasi a tentoni. "Perché te ne stai sempre al buio?" gli domanda. "A me verrebbe il mal di testa."Samuele finge di ridere. "Per quello basta un'aspirina."Alice accende uno dei faretti al tungsteno, che risale all'epoca in cui ...
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