Una donna violenta
Data: 20/09/2019,
Categorie:
Anale
Hardcore,
Sesso di Gruppo
Autore: antonio-fusco
... gruppo di scalmanati, mi impastò i seni con le mani. Non sentii veramente dolore ma maltrattò le mie povere “bocce” senza alcun rispetto, rimescolando con le grosse mani le mie tette e tirandomi per i capezzoli, spessi e carnosi.Un vuoto allo stomaco si impadronì di me, mentre una calda corrente di piacere, del tutto irrazionale, mi invitava a cederle.Non sapevo cosa mi avesse preso, adesso. Mi resi conto che, dentro di me, tutto ribolliva, cambiando completamente la mia ottica riguardo quella incresciosa vicenda.Quando la mia avversaria iniziò a strapparmi il reggipetto e lasciò trasbordare i miei seni perfetti e nudi; quando vidi quelle facceeccitate e volgari che mi guardavano piene di libidine, invece di provare fastidio, mi riempii di orgoglio.E godetti del fatto che la donna, in quel momento, fosse la mia padrona e che mi mostrasse a tutti, con studiata lentezza, come se i miei seni fossero “roba sua”.Mi cinse con il grosso braccio sotto le poppe, in modo che entrambe fossero proiettate prepotentemente in avanti, rigonfiandosi più che mai.Uomini e donne erano eccitati e allegri, allo stesso tempo, e una specie di grido trionfale accolse l’esposizione forzata del mio corpo nudo.Ormai non ero più padrona di me, la russa mi teneva per i capelli e mi aveva vinta. Era ovvio!Ciò che mi poneva completamente in sua balia, non era la forza né il dolore, era il piacere che stavo provando nel sentirmi stretta a lei. Mi vergognai di quella nuova e sconosciuta sensazione. La mia ...
... padrona mi aveva domata.Incurante del fatto che fossi più bella, che i miei seni fossero più torniti e femminili, si vedeva che lei non provava alcuna gelosia femminile nei miei confronti, anzi, godeva a mostrare il “suo” personale trofeo e il potere che ora poteva esercitare sul mio corpo.A quel punto eravamo intimissime: la sua vagina era calda e presente mentre sedeva, a cosce aperte, sul mio culo.Isuoi seni, tronfi e sodi, mi pressavano la schiena ogni volta che lei mi sollevava per mettere, ancora una volta “in vetrina” i miei.Mi dava in pasto a quella folla eccitata, che non faceva nulla per nascondere la propria esaltazione sessuale.La donna, esperta dominatrice, aveva capito: ogni mio orgoglio aveva capitolato.Un attimo dopo, mi si distese completamente addosso e rimase immobile, come un predatore blocca la sua vittima, per riprendere fiato ma senza perderne il controllo.Approfittai di quel breve tempo morto per cercare di ritrovare un barlume di coerenza: la cittadina italiana, laureata, manager e, diciamolo, abbastanza borghese, rifece capolino nella mia mente... mi guardai intorno.Mentre valutavo la situazione, intravidi il viso gaudente di Nunzio e incrociai il suo sguardo, eccitato come quello di tutti gli altri.Lui sapeva, sapeva tutto fin dall’inizio... lo odiai con tutte le mie forze.Purtroppo il ritorno alla civiltà durò solo un attimo. La mia riservatezza signorile mi crollò addosso nuovamente, in un impasto di sangue e saliva: me lo offriva la russa che, ...