Shampoo alla mela
Data: 20/09/2019,
Categorie:
Etero
Autore: Isaac
Da che era stata nominata nuova responsabile, in sostituzione del precedente direttore che era stato giubilato per certi dissidi sopravvenuti con la moglie del titolare (o forse non erano proprio dissidi, non s'era capito bene che cosa fosse successo ...) da quand'era stata nominata, dicevo, l'impiegata precisa e solerte, ma tanto scialba e che non attirava l'attenzione di nessuno, s'era trasfigurata non già cambiando look o modi, ma mostrando una sicurezza ed una consapevolezza nuove, come se fosse sempre stata pronta ad assumere quel ruolo.
All'epoca ero stato distaccato presso quell'azienda in ristrutturazione organizzativa dalla società di consulenza per cui lavoravo; di norma il principio è quello di sommergere il cliente di analisi di processo, schemi organizzativi, funzionigrammi ed involverlo in una spirale di dipendenza nel mentre che le cose, quelle del mondo reale, intendo (la congiuntura, il mercato) fanno il loro corso naturalmente, nel bene o nel male ed indipendentemente da tutti quei vacui ma remunerativi sforzi, ed ero abbastanza soddisfatto di come stavano procedendo le cose e dell'acquiescenza con cui il committente onorava le parcelle. La nuova responsabile, però, sembrava piuttosto refrattaria a tutti quei magheggi e, ben presto, mi costrinse ad impegnarmi più seriamente nel trasmetterle contenuti tecnici che davvero le agevolassero il lavoro migliorando la performance del suo reparto.
Per fortuna non ero del tutto inconsistente dal punto di vista ...
... professionale e qualcosa da dire e da dare ce l'avevo davvero, sebbene ciò stesse a significare che, fatto quello, la mia utilità sarebbe venuta meno e così l'incarico, cosa che alla mia società non avrebbe fatto piacere.
Cominciammo col vederci più spesso, in orari a volte improbabili perché non voleva trascurare i suoi doveri d'ufficio, ora che era stata promossa, ed accadeva di sovente che restassimo soli nel suo ufficio, il suo nuovo ufficio che era l'unico, nell'open space, ad avere delle pareti a vetro oscurabili con delle veneziane.
Sedevamo per mezze giornate gomito a gomito, a volte condividendo il terminale piuttosto che affiancando il suo al mio portatile e così, data la ristrettezza dell'ambiente, dopo un po' la contiguità fisica, il contatto, la condivisione divennero abituali e, scoprii, per me molto piacevoli, euforizzanti addirittura.
Una sera che faceva più caldo del solito ed eravamo rimasti soli, nel bel mezzo d'una elaborazione grafica dei dati trimestrali, lei raccolse i capelli crespi e lunghi in uno chignon per sollevarsi un po' dal disagio, così facendo alzò le braccia ed il sottile afrore delle sue ascelle, che intravidi non depilate attraverso la bocca della mezza manica, unitamente al profumo dei capelli mi smossero qualcosa dentro, dentro e giu dabbasso, a livello dell'inguine; con una voce arrochita che sorprese me per primo le sussurrai, quasi all'orecchio: "Shampoo alla mela! Che buon profumo ...". Lei non volse nemmeno la testa ma vidi ...