1. La professoressa


    Data: 22/09/2019, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: NonTuttoMaDiTutto

    LA PROFESSORESSA
    
    Lei abitava da pochissimo al piano sotto del mio e mi capitava di incontrarla per le scale e a volte anche in ascensore. Era mora, carnagione scura, apparentemente sulla trentina e mi attizzava un casino, aveva due splendide tette che metteva in risalto con generose scollature, e le gambe non erano da meno. A quanto ne sapevo viveva sola col marito e non avevano figli.
    
    Io mi limitavo a salutarla, non sapendo che scusa inventare per farmi avanti. Temevo che da quel punto di vista non mi considerasse per niente dato che avevo solo 18 anni e ne mostravo anche meno avendo lineamenti da ragazzino e senza ancora la barba. Insperatamente fu lei a prendere l’iniziativa. Ci eravamo incontrati all’ingresso del condominio e lei mi chiese se mi andava di farle compagnia per un caffè. Ovviamente accettai volentieri e mentre il caffè saliva nella moka lei mi chiedeva di me, della scuola e di quale erano le mie materie preferite. Così scoprii che lei insegnava alle medie inferiori ed era per quello che si era trasferita ad abitare lì. Quando si sedette sulla poltrona del salotto, invitandomi a fare altrettanto, la gonna le salì vertiginosamente sulle cosce, mettendo in mostra due gambe da sballo. Io non riuscivo a staccare gli occhi da lì e naturalmente lei se ne accorse.
    
    «Ti piacciono le mie gambe?» fece sorridendo.
    
    Io arrossii imbarazzato. «Sono molto belle» riuscii a dire senza balbettare.
    
    Poi d’istinto continuai «Sono fortunati i suoi alunni ad avere una ...
    ... prof così bella, io non ne ho mai avute sexy come lei» e subito mi sarei morso la lingua per quella frase impertinente.
    
    Ma lei sorrise «Grazie, sei molto carino, e puoi darmi del tu, qui non siamo a scuola» disse continuando a sorridere.
    
    Ci furono altri caffè nel suo appartamento i giorni successivi e i suoi modi affabili mi incoraggiavano a prendere confidenza, nella mia testa cominciavo ad illudermi che stesse cercando di sedurmi, ma non ne ero affatto sicuro, forse erano solo fantasie adolescenziali.
    
    Un pomeriggio mi scappò un audace complimento per i suoi collant fucsia che esaltavano la bellezza delle sua gambe.
    
    «Grazie» disse sempre col suo sorriso malizioso, «Ma non sono collant, sono autoreggenti» e si alzò la gonna a dimostrazione di quanto stava dicendo.
    
    “E no, cazzo… queste non sono fantasie da adolescente con gli ormoni in subbuglio. Questa sta facendo sul serio” pensai mentre arrossivo imbarazzato.
    
    «Scommetto che starebbero bene anche a te» disse con mia grande sorpresa «da quel che vedo hai meno peli di tante donne e le gambe sembrane belle diritte. Dai provatele!»
    
    Ero incredulo e imbarazzatissimo. Voleva davvero che io indossassi le sue calze lì, adesso e davanti a lei?
    
    «Forza, via quei jeans» continuò mentre si sfilava le calze.
    
    «Devo togliermeli?» non sapevo che cosa fare…
    
    «Non vorrai mica metterti le calze sopra i pantaloni…» e rise di gusto.
    
    «Ok» dissi. Me li tolsi e lei mi aiutò ad infilarmi le calze.
    
    «Fantastico!» fece ...
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