La lepre pazza - 9° capitolo: un 'allegra compagnia
Data: 27/09/2019,
Categorie:
Lesbo
Autore: Samuela
... Kimberly.- Mi ripromisi di approfondire la loro conoscenza.- Al tavolo dove eravamo passarono due signore, incaricate dall’organizzazione interna all’ashram.- Ci fu ordinato, terminata la colazione, di recarci a fare il “seva” che ci venne assegnato seduta stante.- Il “seva” era un servizio comune, obbligatorio, ma fatto passare per volontario, per tutti gli ospiti dell’ashram.- Veniva scelto ed assegnato in contrapposizione alle attività che ciascuno svolgeva nella vita normale.- Mi fu dato incarico di recarmi in cucina a preparare succo di arancia.- Erano attività di “contrappasso”: da “strizza-cervelli” a “strizza-arance”…. buffo no?.- Carla, a sua volta, fu inviata a fare da “manovale” ad alcuni lavori di scavo, mentre Kimberly venne assegnata insieme ad altri, al taglio d’erba dell’immenso parco curiosamente costellato da statue di Buddha e di divinità induiste intervallate da figure di santi e padri religiosi di ogni tempo e confessione.-
In breve la mia giornata si svolse, fra attività e funzioni meditative.- Il tempo trascorse in questo modo: mattina lavori in cucina; ore 10,30 un’altra meditazione in un tempietto dedicato a Baba Muktananda distante almeno tre kilometri dal centro direzionale dove eravamo; colazione pranzo alle ore 13,00.- Poi nel primo pomeriggio ancora “seva” in cucina per il lavaggio di una pila enorme di casseruole.- Infine, alle 16,30, esercizi spirituali di meditazione e di siddha yoga sino alle 19,00.- Poi cena e serata a disposizione.- ...
... Tutte queste ore vissute insieme agli altri ospiti, ma in un quasi completo silenzio fatta eccezione per le poche frasi sussurrate necessarie allo svolgimento dei servizi assegnatici.-
Così alla sera ci ritrovammo tutti, compreso Alan, nello spazio bar dove iniziammo una conversazione il cui tema era la nostra permanenza nell’ashram.- Noi tre avevamo pagato per una settimana, mentre Katharina e Bernard per quindici giorni.- Alan sarebbe rimasto per un mese intero.- Erano trascorsi già quattro giorni e noi donne non eravamo affatto convinte dell’utilità spirituale di ciò che ci veniva proposto-imposto nell’ashram: tutto ci appariva una montatura organizzata ad uso e consumo di gente ricca alla ricerca di alibi intellettuali e spirituali per superare le noie della loro ricchezza economica.- Oltre tutto, qualsiasi corso o proposta del SIDI aveva un costo esorbitante per le nostre mediocri possibilità.- Bernard, con quel tipo di credulità tipica di alcuni maschi, specialmente infarciti di tecnologia, si era convinto che, tramite il percorso offerto dall’ashram, avrebbe raggiunto la pace interiore di cui lui affermava aver bisogno.- Addirittura parlava di “cammino ascetico” facendo fare buffe smorfie di disgusto a Katharina.- Kimberly ed io arrivammo alla conclusione che una settimana di quell’esperienza sarebbe stata più che sufficiente per decidere di abbandonarla.- Così proprio quella sera decidemmo che avremmo proseguito la vacanza in altro modo: probabilmente recandoci in ...