1. Il perizoma - 2


    Data: 30/09/2019, Categorie: Trans Autore: trav_lig

    Dovette tenere il gesso, sia alla gamba che al braccio, per trenta giorni. Un martirio. Sia per le faccende normali, ma, più che altro, per il fatto che non poteva sfogare la sua passione. Un casino mettersi le calze e le scarpe (una sola? Non lo eccitava…). Un casino perfino segarsi, in quanto si era rotto il destro. Un periodaccio insomma. Qualche volta aveva provato, certamente, ma non lo aveva soddisfatto. Metteva sempre il perizoma quando usciva (le poche volte che riusciva), ma la cosa era automatica e non troppo eccitante, in quanto poi non poteva sfogarsi come voleva. Fantasticava sulla bella dottoressa che lo aveva sollazzato il giorno dell’incidente, ma non l’aveva più sentita né tantomeno vista.
    
    Finalmente arrivò il momento tanto atteso della rimozione dei gessi. Si vestì, senza mettere niente di femminile e si fece accompagnare da un amico in ospedale. Quando entrarono, accomodato su una sedia a rotelle messa a disposizione, sperava di incontrare la dottoressa. Niente.
    
    Non si vedeva. Peccato, pensò. Venne il suo turno ed entrò in sala gessi. L’infermiere di turno, un ragazzo giovane, lo aiutò a spogliarsi, prese la sega di ordinanza e si mise al lavoro. Venti minuti dopo era finalmente libero!!! Ma non del tutto autosufficiente. Gamba e braccia dolevano. L’infermiere disse che ci voleva tempo perché tornassero come prima. Lo pulì accuratamente dai frammenti di gesso. Gli piaceva il tocco delle sue mani. Aveva avuto qualche esperienza trav con uomini, e gli ...
    ... tornarono alla mente. L’attrezzo ebbe un sussulto. Calmo, si disse. Non sai con chi hai a che fare. Ma gli parve di intravedere uno sguardo tutt’altro che sfuggente verso il basso. Non ci pensò più di tanto, ma… Alla fine lo aiutò a risedersi sulla sedia, e si avviarono verso il reparto dei raggi.
    
    Fu lì, all’ingresso del reparto, che rivide la dottoressa. Un tuffo al cuore…pardon al cazzo!!! Stava parlando con un altro medico, vestita come sempre.
    
    Quando lo vide sorrise “Ciao…come va?”. ”Ciao” rispose “Abbastanza bene come vedi”. “Sì…vedo” e lo sguardo cadde in basso. L’infermiere era ancora posizionato dietro la carrozzella e anche lui posizionò lo sguardo in basso. Era un pochino imbarazzato per via del ragazzo, ma non disse niente. “Va bene…andiamo” fece lei all’indirizzo dell’infermiere. Quando furono entrati dentro la sala raggi, la dottoressa, chiusa la porta a chiave, senza preavviso, le mise la lingua in gola e la mano sull’uccello. “Cazzo!!!” pensò…e gli occhi andarono verso l’altra persona che aveva lo sguardo interessato. La dottoressa, alzo la testa, si rivolse verso l’infermiere “Lo sai Claudio che il paziente ama le stesse tue cose?”. Risposta “Ah sì…ma dai”. “Sì sì…l’altra volta aveva un paio di mutandine, perizoma per la precisione, veramente sexy e fini”. “Oggi no…peccato…”. Non sapeva cosa dire. La dottoressa continuò “Ed ha anche un bell’attrezzo…ti piacerebbe…”. “Allora fammelo vedere…” rispose il ragazzo. Lei si avvicinò, prese il pacco nelle mani, e ...
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