1. Il corso (Terzo capitolo)


    Data: 31/10/2017, Categorie: Etero Autore: Alba17, Fonte: EroticiRacconti

    Andai direttamente a lavoro. Li, c'era mio marito. Mi chiese subito come andò la prima lezione. Gli parlai della mia decisione senza dilungarmi troppo, poi mi misi a lavorare e non tornammo più sul discorso. Il giorno dopo, di buon mattino, mi chiamarono alcune colleghe per chiedermi cos'avessi deciso. Dissi a loro che era palese che non avrei più seguito quel corso del cavolo. Le esclamazioni "Ma che peccato!" da un orecchio mi entrarono e dall'altro mi uscirono. In mattinata passò a trovarmi la mia migliore amica. C'era anche mio marito presente quando mi parlò. "Alba, come stai?". "Bene, benissimo!"- le risposi "Sono venuta qui perché immagino la tua decisione. Ma volevo dirti che sbagli se lasci perdere. Noi due abbiamo lavorato sempre insieme e, per quanto ti conosco, non sei una che si arrende alla prima difficoltà. Tu non sai quante ne ho passate io per arrivare fin qui. Quante volte mi sono mangiata il fegato per non mollare, quanti sacrifici, lotte interiori... per te è stato diverso, hai un dono naturale e non hai affrontato la stessa gavetta. Ma adesso tocca anche a te affrontare delle difficoltà. E ti dico di non arrenderti, ti prego! Fallo per te. Lo so che fare il pagliaccio non ti riesce, ma chi se ne frega? Siamo tra noi. Se interrompi il corso, un giorno te ne pentirai, ma sarà troppo tardi. Lui, come vedi, è una persona molto valida." Scambiò due chiacchiere con mio marito e andò via. Mi chiamò al telefono il venerdì dicendomi: "Domani vengo a prenderti io ...
    ... in macchina. Sii puntuale, per piacere!". Non parlammo durante il tragitto. Entrammo in palestra. Lui era li, mi salutò tranquillamente come se nulla fosse successo tra noi. La sua tranquillità era disarmante. Tutto andò liscio fin quando non ci disse di guardare un pezzo di pavimento davanti ai nostri occhi e dire cosa vedessimo. Ci mettemmo in cerchio. Capii subito che voleva sviluppare la nostra fantasia. "Ok, mi invento una fiaba ed è fatta e con le fiabe me la cavo abbastanza bene!" mi dissi. Prima cominciò una collega a raccontare una bellissima storia, subito dopo fu il mio turno. Cominciai a raccontare delle api che fanno il miele. Stavo parlando dell'Ape Regina quando la sua voce mi interruppe: "Alba, dimmi se vedi delle persone". Guardai meglio... "Si" risposi dopo un attimo di esitazione. "Chi vedi Alba? Dimmi chi?". Mi concentrai ancora di più. "Vedo un uomo, una donna... Dietro una bambina... Quell'uomo lo conosco. E' mio papà. Si, e' lui. Ha una maschera in viso. Sento che sta dicendo qualcosa...". "Bene. Continua. Dimmi cosa senti". "Sento che dice che l'ape regina è scappata e tutte le altre le stanno andando dietro". "E poi?". "Mi giro verso la bambina. Mi accorgo che sono io. Lo sto chiamando: Papà papà, guarda che lo sciame si è fermato nell'albero di prugne in mezzo al giardino. Mio papà mi dice di non avvicinarmi troppo. Rischio di venir punta", continuo a parlare senza che lui intervenga. "In questo momento, due uomini si affacciano alla nostra porta. Non ...
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