1. Il corso (Terzo capitolo)


    Data: 31/10/2017, Categorie: Etero Autore: Alba17, Fonte: EroticiRacconti

    ... hanno un aspetto amichevole. Mi chiedono se è questa la casa di... e pronunciano il nome di mio padre. Rispondo di sì intimorita. Vedo che papà non si occupa più delle api. Loro se lo portano via". Poi torno in me rendendomi conto di dove sono realmente e con un: "Scusate tutti! Non riesco ad andare avanti!". Le lacrime mi annebbiano la vista. La voce mi trema. Accarezzo il pezzo di pavimento come fosse il viso di mio papà che non riuscì ad accarezzare quel giorno e parlai a quel pezzo di terra come fosse lui. Dissi sussurrando: "Scusa papà!". Per la seconda volta in due lezioni, un lungo silenzio avvolse la grande palestra. Nessuno mi domandò nulla, ma credo tutti fossero commossi quanto me. Lui prese subito la situazione in mano dicendomi: "Alba, vieni. Siediti vicino a me!". Così feci. Avevo tanto bisogno di un abbraccio in quel momento. Non arrivò. Ricominciarono a parlare le altre. Per fortuna, tutto filò liscio e io pian pianino mi calmai. Ogni tanto mi faceva intervenire per dire quali particolari vedessi nelle storie delle altre, e io rispondevo tranquilla. E' così facile nascondersi in altre storie per evitare le proprie, soprattutto se queste ultime sono dolorose. Tutti risero quando ...
    ... vidi il sole in una giornata di neve in montagna. La cantastorie non aveva nominato il sole, ma ci confermò sorpresa che l'aveva visto anche lei. Risero anche quando un'altra era in savana addormentata e io sentii il rumore dei bufali che la svegliarono. Non l'aveva detto. Risero, quando col dito indicai i campi lavorati com'erano disposti in questa collina nella visione di un altra collega, e lei confermò che era vero. Era tutto così assurdo! Cosa mi stava succedendo? Perché quelle visioni? Perché la mia mente vagava in territori per me sconosciuti o anche in quelli dolorosi che io pensavo d'aver seppellito a fondo negli anni? Perché tutto d'un tratto vennero fuori così vive e limpide quando io avevo ordinato di non apparire più? Poi, porca miseria, doveva essere una semplice fiaba, e invece... Guardai lui scrutandolo per capire cosa mi avesse fatto. Era lui il colpevole di tutto questo? Era lui che, con le sue tattiche occulte scavò in profondità nella mia anima tirando fuori i miei misteri? La mia povera testa stava scoppiando per le tante domande. I nostri sguardi si incrociarono. Lui tranquillo, impenetrabile: "Alba, tutto bene?" mi chiese. Annuii, ma dentro di me avevo il mare in tempesta. 
«12»