1. Il cavaliere e la sua missione


    Data: 01/11/2017, Categorie: Sentimentali Autore: Fil73, Fonte: EroticiRacconti

    Quella notte fu più fredda del solito. Si svegliò che era ancora buio. Nel silenzio del suo riparo gelido come la morte, le poche fiamme di un fuoco sempre acceso e una coperta pesante come i suoi pensieri, gli promettevano quel tepore necessario per la sopravvivenza. Non era riuscito a prender sonno. Si era girato e rigirato su quel giaciglio di paglia che lo sollevava dal terreno, oramai reso glaciale dal freddo inverno. Decise di metter fine a quella tortura e si alzò piano per non svegliare il fratello che divideva con lui il riparo di tela. Indossò la sua veste di lana bianca, ormai intrisa di sudore e sporca di terra e sangue, che non sarebbe mai riuscito a togliere neanche la migliore delle lavandaie. Mise sopra la cotta di ferro che lo aveva protetto dai tanti fendenti di spade nemiche, che ne aveva persino perso i ricordi. Si coprì con il mantello bianco, la cui croce rossa lo avrebbe reso bersaglio facile a qualsiasi arco, anche da lunga distanza. La lunga spada al suo fianco lo fece sentire sicuro. Ne accarezzó l’elsa scura. Quando la impugnava quel lungo ferro pesante diventava solo un prolungamento del suo braccio, non un peso aggiunto. Uscì e iniziò a girare per il campo ancora addormentato. Era ormai da tempo che aveva perso la sua fede. Non sapeva più neanche che guerra stesse combattendo; né per chi, né con chi. Ricordava che più di una volta aveva deciso di sottrarsi ai suoi doveri. Più di una volta aveva pensato di fingersi caduto, per poi trovar fuga in ...
    ... qualche bosco vicino, quando nessuno se ne sarebbe accorto. L’accampamento con quelle tende bianche, sembrava quasi mimetizzarsi nel paesaggio innevato, fosse non stato dai fuochi che scaldavano ogni tenda. Il vento e la neve depositatasi sopra, le facevano sembrare come nuvole colpite dai primi raggi di sole. Si aggirò tra quelle nuvole. La neve che continuava a scendere sembrava coprire subito le sue tracce, la sua presenza era confermata dai continui saluti delle sentinelle che vegliavano sui sonni altrui. Scattavano non appena lo incrociavano. Il vento freddo sembrava avergli gelato le corde vocali limitando la sua risposta all’alzata del pugno portato al petto. “Più freddo del solito stanotte. Cosa ci fa in giro a quest’ora, Maestro? Dovrebbe riposare, mancano ancora molte clessidre ai primi raggi di sole.” La voce veniva dal suo più caro fratello, più di una volta ricordava di averlo avuto al suo fianco nei combattimenti. “Vieni qui amico mio. Scaldiamoci intorno a questo fuoco, parliamo.” Era suo superiore, ma quando si trovavano soli erano amici, confidenti e confessori. “Ricordami, perché siamo qui?” “Mah….ognuno di noi è qui per un motivo proprio: chi per scappare dalla prigione, chi per riscattare il proprio terreno, chi non ha nulla come me e cerca solo gloria. I motivi sono tanti ma lo scopo è uguale per tutti: difendere quel nome. Perché questa domanda, vuoi forse mettermi alla prova?” Gli diede una pacca togliendogli un po di neve dalla spalla, gli sorrise e si ...
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