Il cavaliere e la sua missione
Data: 01/11/2017,
Categorie:
Sentimentali
Autore: Fil73, Fonte: EroticiRacconti
... allontanò verso il perimetro del campo. Tutto era tranquillo. Doveva pensare al suo motivo. Doveva capire se quel nome valeva i sacrifici fatti e le vittime lasciate sul campo. Assorto nei suoi pensieri, vide qualcosa muoversi nel bosco vicino. All’inizio pensò fossero animali selvatici che si avvicinavano alla ricerca di qualche rimasuglio da mangiare. Quelle ombre però sembravano assumere sempre più sembianze umane man mano che si avvicinavano, ne distinse cinque. Gli sembrò strano. “Possono cinque uomini attaccare un’accampamento?” Pensó nella sua mente. Non si mosse. Rimase a guardare, a studiare i loro movimenti, mentre loro si avvicinavano sempre più furtivi nella sua direzione. Girò il mantello per nascondere la croce, mise il cappuccio, e mimetizzandosi nella neve, uscì dal campo. Venivano nella sua direzione, si accovacciò sotto il suo mantello, divenne una sola cosa con il paesaggio intorno. Sentiva i loro passi avvicinarsi….aspettò. Quando ormai potè sentirne il respiro, uscì allo scoperto. Si liberò dei primi due prendendoli alla sprovvista, rotolando sul fianco schivò il fendente del terzo e lo trafisse alle spalle. Il quarto ed il quinto presero posizione, uno alla sua destra, uno alla sua sinistra. Si muovevano studiandosi. Lui sembrava il centro di un cerchio di cui i due nemici disegnavano la circonferenza. Scattarono entrambi in avanti in sua direzione, lui con una capriola ...
... li schivò facendoli urtare l’un l’altro. Le spade nemiche si incrociarono, con un fendente tagliò la gola ad entrambi. Si svegliò. Il cuscino madido di sudore, al suo fianco la sua compagna dormiva tranquilla. Capì che il nome per cui combatté quella notte, era il suo; che ormai da tempo stava dando per scontata la sua presenza. Senza dirle nulla, le preparò la colazione e la svegliò con l’odore del caffè. Lei aprì gli occhi, le si avvicinò e la baciò come era da tempo che non la baciava più. Posò la colazione sul comodino, l’abbracciò. Il freddo gelido dell’accampamento fu sostituito dal caldo corpo della sua compagna. I dubbi della sua missione furono sciolti dai suoi baci. La campagna innevata, ora erano candide lenzuola profumate. La sua armatura era il suo corpo. Stavolta non doveva difendersi, non c’erano nemici. Li aveva già sconfitti. Capì che non aveva avuto paura che non fosse quella giusta. Sapeva che lo era…ed aveva avuto paura. Fece l’amore con lei come fosse la prima volta; con l’impeto di quel combattimento, ed il calore per la donna per cui si era battuto. “Amore che succede?” Domandò lei, consumata da quella battaglia tra le lenzuola. “Nulla amore, ho solo fatto un sogno strano.” Le rispose guardandola negli occhi. “Beh spero tu lo rifaccia anche stanotte, era da tempo che non mi svegliavi così.” “Non ce ne sarà bisogno. Ora so quale è la mia missione, ora non ho più paura.”