1. Lolita


    Data: 06/10/2019, Categorie: Prime Esperienze Autore: marcosala, Fonte: Annunci69

    Premessa: il titolo del racconto ha un chiaro riferimento al più famoso libro di Nabokov, nei racconti spesso si intrecciano elementi reali ed elementi di fantasia, al lettore il compito di discernere gli uni dagli altri.
    
    Si chiamava Gabriela (con una elle sola), era la prima figlia di una famiglia di romeni sui 40 anni, che erano venuti ad abitare proprio di fronte a noi, sullo stesso pianerottolo, al posto di una vecchia signora vedova che, dopo la morte del marito, aveva deciso di andare abitare con la figlia. Lui Vasjl, questo era il suo nome, faceva il muratore, piccolo ma con un fisico robusto ed una pancia da gran bevitore di birra, lei, Maria, lo aiutava a sbarcare il lunario facendo la badante e dei piccoli lavori domestici nelle case. Maria era mora, il fisico non molto curato però lasciava intravedere una bellezza ancora apprezzabile, forme procaci, un bel seno forse una 5°, un lato B abbondante ma molto arrapante, gambe ben tornite, insomma un a bella milfona alla quale avrei dato con piacere 4 colpi, ma questa è un’altra storia che poi vi racconterò. Gabriela invece, a quel tempo, era una bella ragazzina, minuta ma ben formata, capelli lunghi scuri, un bel ovale del viso con labbra carnose, gambe lunghe magre, culetto alto, 2 tettine ancora acerbe con due capezzolini che spesso si facevano notare da sotto la maglietta.
    
    Il loro arrivo portò una ventata di freschezza, diventammo per loro un punto di riferimento. Per qualsiasi cosa si appoggiavano a noi e ci ...
    ... chiedevano consiglio, Gabriela poi, per noi coppia 50enne senza figli, divenne la figlia che mia moglie avrebbe sempre desiderato, tant’è che dopo un po’ cominciò a chiamarci zio e zia. Ormai casa nostra era diventata casa sua, era più il tempo che passava da noi, forse perché la nostra casa era più calda e accogliete della loro, che quello che passava a casa sua e spesso ci veniva abbigliata così come si trovava, slip e maglietta. Nei primi tempi non ci facevo caso, ma dopo qualche mese, complice degli ormoni che cominciavano a fare il loro dovere, cominciai ad essere in imbarazzo, infatti le tettine appena abbozzate erano diventate dei meloncini sodi e rotondi, penso gli fosse venuta una terza scarsa, il culetto già alto e rotondo si era ulteriormente arrotondato ed i primi peletti si intravedevano dagli slip. Le cose precipitarono quando un giorno mi chiese: “ Zio posso usare il tuo computer per fare una ricerca per la scuola?” Ed io “ Certo usalo pure…”. “Zio mi puoi aiutare tu? Non sono molto brava con il pc..” “Ok prendi una sedia e vieni vicino a me” “Zio posso sedermi sulle tue gambe mentre lavoriamo al PC?” A questa richiesta rimasi una attimo frastornato, poi ovviamente dissi di si…. Lei si accomodo sulle mie gambe e cominciammo il lavoro. Ahimè lei era molto irrequieta, saltava da una gamba all’altra e si sfregava sul mio pisello in continuazione, per non parlare di quando appoggiava i suoi meloncini sulle mie braccia. Non so se lei se ne accorse ( o forse si..), ...
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