Lolita
Data: 06/10/2019,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: marcosala
... e cominciò a spompinarmi come una esperta del mestiere. Mentre lo faceva io la guardavo, lei era accovacciata davanti a me, le sue mutandine cominciavano a bagnarsi, la maglietta lasciava intravedere due capezzolini che iniziavano ad indurirsi, allora la tirai verso di me, la invitai ad alzarsi e le levai la T-shirt, mi apparvero finalmente quei seni che finora avevo solo immaginato, due meloncini sodi che sfidavano la legge di gravità, glieli accarezzai delicatamente poi, dopo un attimo, lei ricominciò a dedicarsi al mio cazzo. Il desiderio ed il piacere mi avevano portato in una situazione di rapimento tale che non resistetti molto, dopo poco sentii arrivare l’orgasmo. Le schizzai direttamente in bocca tanto che la mia copiosa eiaculazione le finì direttamente in gola, nel tossire un rivolo di sborra le uscì dalla bocca e colò sulle tettine. Non potei resistere, la tirai verso di me delicatamente leccai la mia sborra dalle sue tettine. Lei ebbe un sussulto, ad ogni leccata la sentivo tremare, allora le chiesi: “ Vuoi godere anche tu? “ “ Si zio, ma sono vergine non l’ho mai fatto, ho paura.” “ Amore, puoi godere anche senza scopare lo sai…” Allora la presi in braccio delicatamente e la distesi sulla scrivania, le mutandine erano zuppe dei suoi umori, gliele tolsi e le piegai le gambe fino alle spalle, ora potevo vedere in primo piano l’oggetto delle mie più recondite fantasie, il buchino del culetto era rosa come un fiore, la sua patatina era una riga quasi impercettibile ...
... contornata da pochi peletti morbidi e ricci. Mi avvicinai a lei e comincia a baciarle le cosce salendo lentamente. Mi soffermai sul buchino e comincia a leccarlo ed ad inondarlo della mia saliva, infilai un poco la lingua e la sentii fremere di piacere, prosegui dedicandomi ora alla fessurina, cominciai dal basso infilando la mia lingua tra le sue labbra, aveva un ottimo sapore, salato ma gradevole, il profumo era di muschio, delicato ed inebriante. Ad ogni colpo della mia lingua lei rispondeva con dei gemiti di piacere, piano piano arrivai al suo grillettino, era piccolo e rosa ma lo sentivo turgido, glielo baciai, poi comincia a leccarlo delicatamente, mi bastarono solo pochi colpi di lingua e subito la sentii vibrare sotto di me, emettendo un lungo mugolio di piacere chiuse le gambe portandosele al petto, era il segnale che stava godendo. Ebbe una decina di contrazioni. Era bello vederla soffrire e godere allo stesso tempo, allora la presi in braccio e restammo così abbracciati seduti sulla poltrona per qualche minuto. Dopo, lei, senza parlare mi stampo un bacio sulle labbra e senza dire niente raccolse i suoi vestiti e scappò.
Fu l’ultima volta che “giocammo” , la scuola era finita e ormai non aveva più la scusa per poter usare il PC, poi a breve si sarebbero trasferiti in un paesino dalle parti di Treviso, dove dei loro conoscenti avevano trovato un posto da muratore fisso per il padre e di badante per la madre.
In giorno del commiato, al momento dei saluti mentre ...