1. L'esame di diritto penale (scritto)


    Data: 07/10/2019, Categorie: Etero Autore: key-d

    ... poche parole, sposato, 41 anni (19 più di me, cavolo, una vita), impiegato in un uffico, studiava un po’ per cultura generale un po’ perché sperava di fare qualche passo avanti in carriera. Un tipo qualsiasi, un po’ trasandato, semplice. Di me pareva non gliene fregasse niente, era cortese ma niente di più.Alle cinque e mezzo tornammo in facoltà e i risultati erano fuori, tutti e due ammessi. Faccio un salto, mi attacco al suo collo e gli stampo un bacione sulla barba. Lui ride e mi dà il cinque.Poi dice “cognac?”“Cognac!” rispondo “nel posto di prima, andiamo”.Volevo pagare io perché fino adesso mi aveva offerto tutto lui e poi avevo un debito per il compito, ma invece pagò ancora lui.“Devo dirlo a mia moglie” dice, e allora il diavoletto che è in me salta fuori e dice “Digli che i risultati non sono ancora usciti, stiamo ancora un po’ in giro per Padova, non stai bene con me?”.“Ok, non gli dico niente, allora, non sono bravo a raccontare palle”.Ci facemmo ancora degli spritz aperol e ancora in giro col freddo, così, agli Scrovegni, senza meta e verso le nove di sera eravamo in stazione a vedere i treni per il rientro. Ce n’era uno ...
    ... comodo dopo pochi minuti.Lui chiama la moglie e le dice finalmente che ha passato lo scritto, che è ancora a Padova, ha perso il treno e rientrerà più tardi.Altro drink in zona stazione e a questo punto ci siamo raccontati tutte le nostre vite e la sua è molto meno banale da quello che poteva sembrare, ha viaggiato, letto milioni di libri, ha tanti interessi e fa un sacco di cose, aiuta anche gli immigrati e anche per quello studia legge.Il treno lo prendiamo dopo le undici di sera, il nostro vagone è vuoto, io sono ubriaca.Lo guardo negli occhi e gli dico “sono in debito con te” e gli ficco la lingua in bocca. Nei 17 minuti di viaggio non la tolsi più, fu un unico lunghissimo bacio.Io gli poggiai la mano tra le gambe, lo sentivo eccitato, ma lui non faceva niente per incoraggiarmi. Cercai di infilarmi nella cintola e con la punta delle dita cercavo di raggiungere il suo sesso e forse lo sfiorai. Anche lui mi abbracciava, le sue mani trovarono la mia schiena nuda sotto il maglione e anche lui si infilava nei miei jeans dietro per carezzarmi il sedere.Quando l’altoparlante chiamò la mia stazione mi staccai da lui e saltai giù, “ciao”.“Ciao”. 
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