Psicoterapia di coppia (II parte)
Data: 22/08/2017,
Categorie:
Etero
Autore: Stefano60, Fonte: EroticiRacconti
SEDUTA CON ROBERTO “Eravamo rimasti a quando andaste a vivere insieme. Continui da lì”. “Si, certo. Un mio zio fu spedito dalla sua ditta in Iran (c’era ancora lo scià, era il gennaio del 78) per sei mesi. Ci lasciò il suo miniappartamento a disposizione, sapeva che volevamo convivere. E così me ne andai di casa mentre Veronika mollava la famiglia in cui lavorava, con un preavviso di una settimana, non la presero bene… Ancora meno bene la novità fu recepita dai miei genitori, ma, cavolo, avevo 27 anni, ero laureato in Medicina e stavo per essere assunto in ospedale. Avevo diritto alla mia vita. Ma francamente ciò che a mio padre in particolare non andava giù era che la mia compagna fosse straniera e di religione protestante. Lui era per “mogli e buoi dei paesi tuoi”. Ma insomma, la vita andò avanti. Io fui assunto in un ospedale della provincia e Veronika si iscrisse alla facoltà di Veterinaria di Perugia. Fu un periodo un po’ bohemienne, ma bello. Eravamo affiatati sessualmente e io non ero preoccupato che lei fosse fuori per 4 giorni la settimana. Fra l’altro aveva trovato alloggio in un appartamento con 4 ragazzi. Dovevo per forza avere fiducia in lei. Io lavoravo 40 ore la settimana più le reperibilità notturne e festive, quindi anche io ero poco a casa. Come dicevo le cose fra di noi filavano lisce, sesso almeno due volte alla settimana con tutte le variazioni del caso possibili…. A livello di Kamasutra, intendo… C’è una cosa importante da dire: avevo cominciato a ...
... fotografare Veronika nuda. Lei non aveva problemi a mostrarsi senza vestiti e a me la cosa eccitava molto, era una specie di foreplay. Il meglio venne quando fu accettata la mia domanda di essere impiegato per un mese come medico in un villaggio turistico in Grecia, a settembre. Usai tutte le mie ferie ma ne valse la pena: oltre al divertimento facemmo una gran quantità di foto in nudo integrale su spiagge semideserte ma non del tutto, quindi con la doppia eccitazione dei guardoni locali. Fu allora che mi resi conto di essere un po’ voyeur a mia volta ma anche di provare piacere a vedere ammirata la mia compagna. Fra l’altro lei era spesso in topless e perfino il capovillaggio ci provò con lei, senza successo. In quel periodo era solo mia. Fu l’unica volta che facemmo sesso in un luogo pubblico, rischiando moltissimo anche perché eravamo all’estero. Ma eravamo giovani e un po’ incoscienti. La convivenza durò un anno e mezzo, poi ci sposammo. Fu quasi normale, senza una richiesta specifica, quasi una routine. Dopo tanti anni, quando vennero fuori i problemi e i tradimenti ci siamo chiesti entrambi se quell’anno e mezzo fosse stato utile a capirsi o meno. Comunque, matrimonio in chiesa, con invitati eccetera. Anche se fra mio padre e Veronika non corse mai buon sangue. Anzi, lei mi accusava spesso, e lo fa tuttora in riferimento a quel periodo, di non averla difesa adeguatamente. Io facevo infatti da paciere, dando un colpo al cerchio e uno alla botte, in modo ipocrita, lo riconosco. ...